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mercoledì 15 maggio 2013

Leggerti, vorrei, come fosti un libro...


E' già un nuovo giorno, oppure dovrei dire è ancora notte, punti di vista. La solita storia, forse, ma... non é che ultimamente me ne sia stato con le mani in mano! Anzi, sono talmente ispirato (e questo vi assicuro può essere fonte di taaaaanti problemi) che ho solo partorito qualcosa come una decina di poesie (aaah, la mia musa!), abbozzato per intero un nuovo romanzo, quasi ultimato il seguito de Il Grande Fuoco, e letto libri che mi hanno aiutato a evadere dalla solita routine. Il punto è, però, che nella vita può succedere di tutto, anche di guardare fuori dalla finestra e ascoltare ipnotizzato la pioggia che più arrabbiata che mai ha di nuovo deciso di infradiciarci le giornate, poi alzare la testa e scorgere la solita stella che benevola e sorridente (dolce visione), ti quieta l'animo in tempesta... Lei, lì, solitaria, da lontano ti parla, mentre dorme, mentre sogna, mentre ti ricorda dell'effimera esistenza che intorno a noi si consuma. Dormi, stellina, qui c'è solo il noioso e anche un po' tanto fastidioso ticchettio di più orologi (ma quanti cavolo ce ne sono in una casa? Come i telecomandi, quanti?!?!) che martellano il tempo, ora velocemente, ora no, ora si fermano (le pile?) poi riprendono. Non voglio doverci pensare, non voglio immaginare la clessidra, con tutta la sua sabbia, il suo ribaltarsi e capovolgersi. Stellina... il nostro tempo è adesso! Ti osservo lì, nello spazio infinito, nella tormenta, brilli indisturbata, dormi, sogni, appunto. E ora anche a me calano un po' le palpebre... ma il mio pensiero va a te, che brilli, tanto di notte quanto di giorno. Vorrei trovare la forza di sfogliare le pagine di un libro in cui si parli di te, ma forse farò prima a scriverlo io quel libro... Così potrò raccontare la storia di quella stella che illuminava anche le notti più buie...

Quattro chiacchere con... Leonardo Colombi



Sempre in perenne ritardo! Ormai non posso più dare la colpa a moglie e pargolo: dovrei finalmente accettare l'idea di come la sindrome da "ho ancora tempo",  si sia impadronito di me, un po' perchè realmente ho parecchie cose a cui star dietro, un po' perchè tecnicamente "guardare le stelle" sia al momento la mia passione preferita... Ma a parte quest'ennesima divagazione, finalmente ho il piacere di ospitare l'autore de Ipermercati for dummies, Leonardo Colombi.

1) Subito dopo aver letto il libro e per tutto questo tempo mi sono chiesto: ma il nostro eroe... Combatte ancora stoicamente dalla sua postazione, oppure nel frattempo è cambiato qualcosa?


LC Ebbene, confesso che qualcosa è cambiato. Il periodo delle strenue lotte all’ipermercato si colloca infatti tra il 2002 e il 2005: si trattava di un lavoro più o meno part-time parallelo alla mia vita di studente universitario. Attualmente svolgo invece una professione più affine al mio percorso di studi, mi occupo infatti di analisi e sviluppo software per l’ambito aeroportuale. A prescindere da quel che combino oggi, comunque, l’esperienza maturata all’ipermercato non è scivolata via, in qualche modo ha contribuito a rendermi ciò che sono e, di tanto in tanto, ritorna sotto forma di ricordi. O incubi!


2) Ho avuto modo di visitare in lungo e in largo il tuo blog. Hai un genere che preferisci?


LC In termini di lettura o di scrittura? In entrambi i casi direi di no, mi definisco abbastanza onnivoro anche se, probabilmente, sono più incline a testi che si avvicinano al fantasy e alla fantascienza, o che comunque includano elementi di fantasia. Non mi son ancora dedicato a testi di genere rosa, tanto per citarne uno, ma non nego che prima o poi non mi capiti l’occasione. Leggere è importante e credo non convenga precludersi alcuna esperienza letteraria che qualche autore ha saputo e voluto fissare.


Quanto alla scrittura, direi che vale più o meno il medesimo discorso con il solito handicap di non riuscire a trovare il tempo (e a volte la necessaria forza mentale … ) per dedicarmici quanto vorrei.


3) E cosa pensi dell'attuale panorama letterario fantasy in Italia?


LC Non ho, a dire il vero, un’opinione particolare al riguardo. Sulla produzione nostrana si riscontrano secondo me i notevoli stimoli pervenuti da produzioni e saghe quali Il Signore degli anelli, Harry Potter, Eragon, Twilight e molte altre che, negli ultimi anni, hanno riscosso enorme consenso sia in libreria che al cinema. Non che il genere fosse sconosciuto, per carità, visto che tra autori quali Brooks, Gemmel, Goodkind, Howard, Martin, Moers, Salvatore e via dicendo, i cicli narrativi non mancavano affatto e che, tra fumetti e giochi di ruolo, certe ambientazioni fantastiche erano piuttosto note, anche se magari solo a un pubblico di nicchia e di minor rilevanza commerciale.


Ed è innegabile l’interesse verso questo genere da parte di lettori ed editori, e degli autori ovviamente. Anche se, forse, c’è stata la tendenza più a seguire delle mode che a voler proporre qualcosa di veramente valido e originale, magari calato nello specifico contesto italiano o attingendo a miti e leggende nostrane. Fermo restando che, negli anni, si sono proposte opere dal forte impatto commerciale, vedasi i testi di Licia Troisi, Francesco Falconi, Cecilia Randall, senza tralasciare le svariate case editrici medio - piccole che hanno provato a specializzarsi su tale genere, magari con risultati altalenanti, ma proponendo innumerevoli testi di autori noti e meno noti. Penso ad Asengard, La Penna Blu, La Corte Editore, Plesio Editore, Gargoyle Books e via dicendo che, a mio avviso, hanno saputo proporre romanzi di discreto interesse e originalità.


Considerando poi la miriade di testi auto prodotti che circolano dentro e fuori dal web, vien quasi da pensare che il fantasy sia un genere alla portata di tutti, semplice; credo invece che, per risultare convincente, un’opera dovrebbe venir studiata e ben delineata sia dal punto di vista dell’ambientazione che dei personaggi, motivo per cui guardo con forte sospetto ai romanzi degli autori più giovani.


Per cui, direi, che il panorama letterario italiano offre una buona scelta di nomi e titoli: anche se magari i numeri di vendita non forniscono la medesima evidenza, credo sia piuttosto vivo e vitale. Un buon segnale in termini di manifesta creatività e occasioni di lettura seppure, in larga parte, destinate a un pubblico giovane. Manca, probabilmente, un po’ di quella maturità e profondità che autori importati e di caratura internazionale hanno già raggiunto. E questo, giusto per chiarezza, lo dico anche a fronte di letture di testi di autori esordienti che mi è capitato di avere fra le mani nell’ambito delle tante catene di lettura presenti nel web e a cui partecipo: ci sono opere interessanti e ben scritte altre invece, e non necessariamente auto pubblicazioni, che probabilmente meriterebbero maggior approfondimento e adeguata revisione.


4) Hai altre passioni, a parte quella per la scrittura e per la lettura?


LC Parlando di hobby, posso dire che mi piace il cinema, o comunque visionare film e prodotti di animazione. Inoltre leggo molti fumetti, manga in particolare, e pratico arti marziali da qualche anno a questa parte. Nel novero delle occupazioni che impegnano il mio tempo libero, non vorrei poi dimenticarmi di Terre di Confine, l’associazione culturale cui partecipo nei limiti del mio tempo libero.


5) Progetti futuri? Stai scrivendo qualcosa di nuovo? É un segreto o ce lo puoi dire?


LC Certo che ve lo posso dire, poi però dovrò uccidervi tutti o, se preferite, consigliarvi un buon rivenditore di cicuta. Scherzi a parte, ho alcuni progetti in cantiere. Uno di questi, un racconto lungo o mini romanzo dipende dai punti di vista, sarà presto disponibile sotto forma di ebook gratuito: non mancheranno adeguate notizie sul mio blog, per ciò seguitemi!


Ho poi completato e revisionato, più e più volte, un romanzo di genere urban fantasy: si tratta di un testo abbastanza corposo che ho provato a sottoporre all’attenzione di qualche editore. Vedremo se avrò fortuna o se invece sarà il caso di provare comunque a renderlo disponibile ai lettori sotto altra forma.


Al di là di queste, che sono opere complete, ho poi in cantiere qualcos’altro, niente di definitivo e leggibile, ma fondamentalmente esperimenti. A dirla tutta, essendo io una persona vagamente inconcludente, avrei più di un testo che mi piacerebbe riprendere e ampliare, racconti che per lo più sono disseminati nel web all’interno dei vari portali dedicati alla scrittura e che prima o poi torneranno a popolare anche il mio spazio web personale.


6) Una mia curiosità: premesso che finito il tuo libro ancora ridevo com'e un matto... Non hai mai pensato di scrivere l'intero libro in stile "cronache"?


LC Sinceramente no, non ci avevo pensato. “Ipermercati for dummies” è nato un po’ per gioco e un po’ come valvola di sfogo, pian piano è divenuto una sorta di “guida” al caotico mondo degli ipermercati ma non avevo in mente di renderlo una storia nel vero senso della parola. Organizzandolo a episodi focalizzati su ambiti diversi ho potuto, da un lato, concentrarmi e limitarmi a un particolare contesto, dall’altro pensavo di agevolare il lettore che, così, poteva usufruire del libro a piacimento e con maggior leggerezza. Dai riscontri avuti, come d’altronde mi hai confermato tu stesso, ho capito che il capitolo finale, con il suo mix di demenzialità e fantasy, ha saputo conquistare il consenso dei lettori: magari ne terrò conto per eventuali revisioni dell’opera o per nuovi racconti.


7) Sai che a anche a me piace scrivere, mettere nero su bianco quello che mi passa per la mente. Ebbene, cos'è che ti ispira in particolare? Cosa stimola la tua voglia di scrivere?


LC Non c’è un “qualcosa” di nitido e ben definito che ti saprei indicare. Si tratta di idee, di emozioni, di suggestioni, di attimi che innescano alchimie cerebrali ... ma non c’è una formula precisa. Per cui può capitare che l’impulso che “mi attiva” scaturisca dalla visione di un film, da un episodio di vita domestica, da una notizia letta in un qualche portale web dedicato all’informazione, magari da una battuta scambiata con qualche amico o da un contrasto avuto, da una delusione, da un momento di riflessione: come si può capire, non mi riesce di individuare il “motivo” che causa l’ispirazione ma, al contempo, le occasioni per annotare idee o brevi testi non mancano.


Il problema, semmai, è non lasciarsi sfuggire queste intuizioni e avere l’occasione, poi, per ritornarci ed elaborarle.


8) C'è un libro che consideri immancabile in ogni libreria, quello che secondo te tutti dovrebbero avere o leggere almeno una volta nella loro vita?


LC Intendi oltre al mio “Ipermercati for dummies”, giusto? Direi che dipende dai gusti che una persona possiede; al mio posto, qualcun altro magari avrebbero proposto la Sacra Bibbia oppure il Kamasutra - che comunque è sempre bene avere da qualche parte - ma, se proprio dovessi indicare un testo proporrei “Io sono leggenda” di R. Matheson oppure “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, entrambi ammiccanti alla fantascienza e che, per un motivo o per un altro, mi hanno colpito molto. Si tratta comunque di due titoli pescati da un oceano di titoli che l’umanità ha prodotto e continua a produrre, per cui direi di prenderli come consigli dal valore relativo.

Consigli dal valore relativo... mi piace. Così come è stato un piacere averti in questa ancora acerba rubrica... E spero che la curiosità spinga le persone a voler leggere la tua opera, oppure, perchè no, a seguirti sul tuo blog: www.leonardocolombi.blogspot.com.




lunedì 29 aprile 2013

E l'onda se ne andò... Lasciandomi lì...



L'ispirazione può arrivare in qualunque momento... Quando uno meno se l'aspetta... Magari per i ripetuti tentativi delle onde del mare di dirti qualcosa, con tutta quella loro impetuosa caparbietà. Oppure il ricorrente pensiero di quella persona, con tutte quelle sensazioni che dentro lavorano in sottofondo creando la colonna sonora perfetta per il momento forse meno perfetto. E i gabbiani? Che volano pacifici e leggiadri anche nella tempesta? O i surfisti? Indomabili guerrieri, risoluti nel loro tentativo di sfidare gli elementi della natura... E il mio piccolo? Scavatrice umana tutta concentrata e intenta a raggiungere il centro della Terra?!?! Aaahhh, spensierata fanciullezza.... Dov'è ora la mia stella? La mia musa? Uff, tutte queste nuvole. Eppure le stelle brillano comunque... Qualcuna più di altre!

martedì 26 marzo 2013

Stelle nel cielo



In una giornata fredda e piovosa come tante altre, aspettando la primavera dopo aver visto la prima farfalla svolazzare per i campi... Beh, ritrovarsi a riflettere sul concetto del tempo che inesorabile si consuma e'... Inutile... Eheheh, probabilmente dopo che in ordine sono "partiti" playstation, tv, iPod, pc, notebook, e ora col cellulare che fa le bizze... Che stia per perdere anche la capacita' d'intendere e volere? Ahahah! Solo lo gnometto sulla mia spalla non ride... E dai! Ridi un po'! Uno poi si chiede: ma che succede??? Gli ingranaggi continuano a ruotare, le idee si formano, nero su bianco, senza problemi, senza segni di cedimento. Pensi a chi si e' appena alzato, in ritardo, ora di corsa. Scopri che l'universo di "Fringe" non e' utopia, che ti senti ebbro di vita e ubriaco di emozioni nuove, che vorresti fare, strafare, parlare, straparlare! Ognuno ha la sua musa ispiratrice... Nel cielo notturno ho trovato la mia: una stella...

mercoledì 6 marzo 2013

Cronache dall'avamposto



Cronache dell’avamposto


Nota introduttiva dell’autore: un paio di precisazioni:
• La cassa quarantasei è l’ultima della barriera casse, per numerazione, ma al contempo la prima che i clienti vedevano giungendo dall’ingresso. Per giunta è una cassa prioritaria per cui rimane sempre aperta. Per farla breve lì non si ozia mai.
• Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
• I nomi sono stati ovviamente modificati per evitare l’insorgere di qualsiasi equivoco.


… nuovamente alla cassa quarantasei, nuovamente in quella che affettuosamente chiamo “L’Avamposto”.
So già che non potrò nascondermi a loro, né potrò fuggire questo calice amaro: il mio fato era già scritto nel planning del mattino.
Sarà dura visto il loro numero elevato: ma ce la farò.
Solo otto ore.
Devo resistere per sole otto fottutissime ore.
Alle mie spalle c’è Kowalski: un cenno del capo e una tacita, silenziosa consapevolezza mentre ci prepariamo al lavoro che ci aspetta.
Qualche istante dopo la gigantesca saracinesca si apre.
Al di fuori l’orda scalcia e scalpita in preda all’impazienza: tra non molto entrerà, inarrestabile e irrazionale come una marea di fango e detriti pronta a travolgere tutto e tutti.
L’addetto della sicurezza incaricato dell’apertura è pericolosamente esposto al nemico. Con la destra alzata sopra la testa tiene la chiave nella serratura che aziona la saracinesca dell’ingresso. Continua a muovere la testa osservando ora i propri compagni ora la folla che attende, implacabile, al di là della barriera.
L’enorme grata metallica non è ancora totalmente alzata quando l’orda tenta un primo sfondamento.
L’addetto all’imbustatrice urla qualcosa mentre cerca di spostare la famigerata macchina per sigillare …

[…]

… con urla e furore la folla avanza a ondate inarrestabili.
L’orda sfonda la barricata e travolge ogni cosa, ogni persona, ogni traccia di civile organizzazione.
Gli addetti alla sicurezza vengono trascinati via da quella masnada di esseri indemoniati che avanza bofonchiando sempre e solo la medesima parola, una sinistra litania di morte:
- Sconto! Sconto! Sconto!
Uno degli addetti regge una bandiera, uno stendardo del suo reggimento, e incita i suoi a non mollare, a resistere…

[…]

… gli addetti di reparto stanno ancora ultimando il lavoro: indugiano nel sistemare solo gli ultimi prodotti e poi a timbrare e quindi a casa, dalle loro famiglie che tanto amano.
Manca poco ormai, solo qualche articolo.
Ed è allora che la terra inizia a tremare.
All’orizzonte appaiono i primi clienti.
Pochi istanti dopo, accompagnati da urla e grugniti che poco hanno di umano, una miriade di acquirenti e carrelli prorompe in avanti mentre gli addetti di reparto si danno alla fuga, disperati.
Uno di loro purtroppo scivola e cade nei pressi del cestone del tonno Rio Mare, tragicamente in promozione.
I suoi colleghi distano già qualche metro ormai; si voltano verso il loro compagno caduto.
Soldato, vedendo i primi clienti ormai prossimi a raggiungere il collega di mille scaffalature, cercando di lanciarsi verso di lui, esclama disperato:
- Ricooo!
Ma immediatamente Skipper, il più anziano dei tre, lo trattiene dal compiere un’inutile follia:
- Ormai è troppo tardi! Non c’è più niente da fare per lui. Mi dispiace. Ora dobbiamo andarcene o prenderanno anche noi! Presto, muoviamoci!
C’è solo il tempo per condividere un ultimo sguardo.
L’amarezza, il terrore negli occhi e una rassegnata disperazione.
Infine giunge il branco, la ferocia e l’inevitabile confusione che solo gli esseri umani riescono a creare nel mondo.
Qualche ora più tardi, alle casse, qualcuno dei clienti tenterà di pagare il badge di Rico, il grembiule di Rico, l’avambraccio e l’orecchio di Rico …

[…]

… all’avamposto è iniziata la fase dei pagamenti.
Non c’è più tempo per nulla: ovunque code e clienti.
Niente più parole o saluti.
Niente spiccioli.
Solo efficienza.
Solo nervosismo.
I clienti sono a migliaia, una marea incontrastabile che spinge e scalcia in attesa di libertà.
Sono un tutt’uno con la mia cassa e non mi rendo conto di nulla ormai.
Ogni movimento, ogni pensiero si fa meccanico, sincronizzato con gli impulsi sonori della postazione.
Alle mie spalle, tuttavia, qualcosa sta per accadere.
Ho solo pochi istanti per voltarmi e assistere alla scena.
Kowalski è assediato.
Lui è fermo.
Immobile.
- Lei è un’immondizia! - urla il capo dei rivoltosi, una signora bionda e nerboruta dalle vaghe origini vichinghe.
Una quindicina di clienti richiamati dalle urla della innocua donzella finisce con l’accerchiare Kowalski: non comprendono nemmeno cosa stia accadendo ma immediatamente si schierano contro il povero cassiere.
Il nemico.
Lo scontroso addetto di cassa che non ha diritto a stanchezza o a emozioni.
A nulla servono le sue parole, le sue scuse per un prezzo errato, per una colpa che non è nemmeno sua.
- Questa è … -, un istante di silenzio carico di pathos mentre la signora nerboruta carica il colpo - … una truffaaaaa!
Il suo grido è poderoso e prolungato e nell’emetterlo scarica la propria frustrazione con un calcio di immane potenza.
Ma nessun pozzo senza fondo collocato al centro di Sparta inghiottirà Kowalski e la sua cassa, semplicemente accresce l’ira della clientela .
- Cosa diamine…?
Nemmeno il tempo di completare la frase e il mio sguardo incrocia quello del collega: è devastato, umiliato, rassegnato.
Ricade su di lui la furia dei clienti stanchi e nervosi a causa dell’assurda organizzazione del luminoso ipermercato che daltrondemente serviamo, ira funesta che si abbatte gagliarda su chi non ha colpa mentre altrove, su verdeggianti campi di golf accompagnati da ninfe ignude e compiacenti, i capi reparto se la godono scrollandosi di dosso il tossico pensiero del lavoro.
Lentamente vedo Kowalski inserire la chiave nella fessura: quella stessa chiave che tante volte ha attivato sconti gratificanti ora viene girata al contrario!
Mentre i clienti continuano ad accanirsi con un furore che poco ha di umano, indemoniati e carichi di prodotti sottocosto, gli sento pronunciare l’ultimo saluto:
- Addio amico mio!
Poi le sue dita agili pigiano uno ad uno i tasti che compongono la sequenza segreta, la cifra del codice dei ronfolotti.
Quindi un candido bagliore accecante investe ogni cosa, annulla ogni suono e l’esplosione deflagra violentando l’aria: Kowalski stesso viene annientato assieme alla cassa, tristemente imbottita di monetine da due e cinque centesimi.
Porterà nel Walhalla dei cassieri un buon numero di clienti.
Con questo pensiero ricaccio indietro le lacrime e proseguo il mio lavoro: non c’è più tempo, non c’è più tempo …

[…]

… uno sguardo fugace alla coda: i clienti sono troppi, dannazione!
- Dove sono i rinforzi, maledizione?
Ho solo il tempo di guardarmi attorno ma non scorgo nessuno stendardo amico avanzare nella calca. Solo orde di barbarici avventori e devastazione.
Tento un’ultima disperata manovra: contatto la cassa centrale!
- Pronto?
Akszzz …
- Mi sentite?
Akszzz …
- Qui la situazione è disperata. Sono troppi, maledizione! Kowalski se n’è andato facendosi saltare poco fa … Vi prego! Parlatemi, cazzo! Portatemi almeno un kit di sopravvivenza!
Rimango ad ascoltare il telefono muto mentre continuo a gestire i clienti con una mano sola, stoico e disperato.
- C’è qualcuno di là? Vi prego …
Grido ancora al telefono, confidando in un qualche risposta.
- Vi supplico!
Poi, un miracolo accade e finalmente una voce sconosciuta si fa sentire, rompendo il silenzio.
Ma la speranza muore immediatamente, non appena realizzo ciò che viene ossessivamente ripetuto dall’altro lato della cornetta:
- Sconto! Sconto! Sconto!
Interdetto lascio cadere la cornetta.
- E’ finita -, penso.
Poi, un bip sospetto mi riporta alla realtà: il codice del prodotto che ho in mano non viene riconosciuto correttamente!
Una rapida occhiata al monaco amanuense dentro alla cassa: i suoi occhi spaventati palesano un panico e una frustrazione senza pari:
- Questo stramaledetto prodotto del cazzo per cui il cliente ha atteso secoli in coda ha un codice non valido. Dannazione!
Non ho nemmeno il tempo di esporre il problema che l’acquirente si tramuta in un troll dalla pelle grigiastra e inizia a strangolarmi gridandomi cortesemente:
- Bifolco contadino ignorante! Smettila di guardarci con disprezzo solo perché siamo venuti tutti a fare le spese il 23 dicembre alle ore sette di sera, stile partenza intelligente nelle domeniche di agosto!


[Dopo quest’ultimo intenso dialogo si interrompe il resoconto dell’avamposto.
Le ultime parole che ancora è possibile decifrare dalle cronache sono: Asp ... le pos ... spieg ... un … attim … la … preg … non … non … resp …
Probabilmente sono state scritte dal nostro anonimo cassiere in un momento molto concitato, pochi istanti prima del totale annientamento della leggendaria cassa quarantasei, il sacro avamposto di cui è sopravvissuta sino a noi solamente la lampada numerata. ]


Tratto dal diario di un ignoto cassiere
[quasi certamente scritto durante la Terza Promozione Sottocosto 2004…]


PS Il capitolo (in gentile concessione) e' un estratto dal libro "Ipermercati for dummies" di Leonardo Colombi. Per saperne di più andate alle etichette relative oppure sul sito dell'autore: www.leonardocolombi.blogspot.com

venerdì 28 dicembre 2012

Il 12mo anello! Con tanti Auguri!



Il Grande fuoco... La lunga catena... La lunga catena di fuoco... O infuocata... Vaneggio. Si, sono tornato più visionario che mai. Continua l'avventura del mio libro a spasso per "lo stivale", si aggiunge qualche nuovo coraggioso/volenteroso lettore, che gentilmente dirà la sua. Dico brevemente che ora, oltre a Rietta, anche Folken e Orevak hanno i loro fans, mentre per quanto riguarda la storia... Beh, risulta confusa e con troppe lacune. Spero di sopperire col seguito (dura!) visto che sono il maestro dell'incasinamento! Oooh, lo gnometto annuisce, strano. Comunque, non che voglia pubblicizzare anobii (si, dai, lo faccio!) ma nel sito, registrandovi gratuitamente (meglio specificarlo) potrete saperne di più e trovare molte cose interessanti (libri, tanti libri, una montagna di libri, e appassionati lettori!). Per quanto riguarda la catena e' presto parlare di statistiche, spero sinceramente si allunghi ancora un po'. Per quanto riguarda invece il puro lato "business", posso tirare finalmente le prime somme dopo ben due anni circa dalla pubblicazione. Potrebbero essere solo numeri, per i più, ma si sa, la matematica non è un'opinione... Dicevo, dei 102 testi venduti ad oggi: è piaciuto a 45 lettori, mentre in 6 non l'hanno proprio mandato giù. In 26 sono rimasti sul chi va là, confusi, interdetti, e in 25 non si sono espressi (attendo!). Numeri, appunti, ma in questo mondo dove aver imparato a far logaritmi e derivate poi può tornar utile per fare i conti della spesa o rispondere a qualche domanda trabocchetto una sera a Trivial Pursuit SuperMegaEdition etc, beh, la differenza la fanno eccome. E devo ancora sapere e aggiornarmi su come vanno le cose in biblioteca! Come già ho detto altre volte le aspettavive sono state ben superate, ampiamente, e anche se ultimamente ho avuto poco tempo per aggiornare il blog, la mia mente (folle mente!) lavora senza fermarsi, per quello che comunque per me resta una passione: trasformare in parole sogni, fantasie, desideri, intuizioni... Quest'anno sono in ritardo per farvi i miei migliori auguri di Buon Natale, me ne rammarico. Spero l'abbiate passato bene e ne approfitto per augurarvi un 2013 ricco di soddisfazioni, di fare buone letture, di vivere sereni e... mi raccomando, magnate e bevete!

venerdì 14 dicembre 2012

Il Leone ha tre volti



Cosa ne penso

Quando ho realizzato di cosa avrebbe parlato il romanzo non ho potuto fare a meno di divorarlo. Adoro l'archeologia! Di tempo ne è passato, ma se me lo ricordo bene vuol dire che mi ha colpito. Mi è piaciuta l'idea dei tre punti di vista, anche se la cosa porta ad inevitabili ripetizioni, ma l'idea è geniale e ben strutturata. Tra l'altro, per un uomo non è mica facile calarsi nei panni di una donna, e all'autore la cosa è ben riuscita. In certi momenti me la sono risa di gusto per come i personaggi la vedevano diversamente su tante cose (un po' come nella vita di tutti i giorni), la trama è avvincente e la lettura veloce: ha un po' del buon vecchio Indiana Jones, con tutto il rispetto per il mitico Ford. Se lo consiglio? Sì, piacevole romanzo d'avventura che può tranquillamente tenere compagnia al lettore di genere e non.

Per saperne di più: www.illeonehatrevolti.blogspot.com

Ipermercati for dummies



Cosa ne penso

Ahahahah! Grasse risate! Il libro, superato l'inizio un po' al rilento, poi va alla grande. L'autore dice che non voleva scrivere un "manuale", ma alla fine potrebbe essere considerato tale. Me lo son goduto come un film, conscio che tanti episodi sono realtà di tutti i giorni! Sottovoce, chiunque potrebbe ammettere di essere stato protagonista di qualche gag... solo un appunto: il finale, le "cronache dall'avamposto". MITICHE!!!! Mi sembrava di rivere l'assalto dei demoni di Brooks! Il che è tutto dire. Piaciuto!!

E per saperne di più sull'autore, visitate il suo blog:
www.leonardocolombi.blogspot.com




sabato 8 settembre 2012

Frammenti #4


Mi sta guardando negli occhi, e io reggo il suo sguardo ardente per un attimo, o forse a lungo... ma alla fine la mia attenzione è attratta dalla sua splendida bocca. "Oddio." Per la prima volta in ventun anni, ho voglia di essere baciata. Ho voglia di sentire quella bocca sulla mia.

Tratto da 50 Sfumature di Grigio di E L James, pag. 60

giovedì 6 settembre 2012

Frammenti #3



 "Vedi, Ana, gli uomini pensano che qualsiasi cosa esca dalla bocca di una donna sia un problema da risolvere. Non hanno la più pallida idea che a volte vorremmo sfogarci un attimo e poi dimenticare tutto..."
Tratto da 50 Sfumature di Grigio di E L James, pag. 444