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mercoledì 15 maggio 2013

Quattro chiacchere con... Leonardo Colombi



Sempre in perenne ritardo! Ormai non posso più dare la colpa a moglie e pargolo: dovrei finalmente accettare l'idea di come la sindrome da "ho ancora tempo",  si sia impadronito di me, un po' perchè realmente ho parecchie cose a cui star dietro, un po' perchè tecnicamente "guardare le stelle" sia al momento la mia passione preferita... Ma a parte quest'ennesima divagazione, finalmente ho il piacere di ospitare l'autore de Ipermercati for dummies, Leonardo Colombi.

1) Subito dopo aver letto il libro e per tutto questo tempo mi sono chiesto: ma il nostro eroe... Combatte ancora stoicamente dalla sua postazione, oppure nel frattempo è cambiato qualcosa?


LC Ebbene, confesso che qualcosa è cambiato. Il periodo delle strenue lotte all’ipermercato si colloca infatti tra il 2002 e il 2005: si trattava di un lavoro più o meno part-time parallelo alla mia vita di studente universitario. Attualmente svolgo invece una professione più affine al mio percorso di studi, mi occupo infatti di analisi e sviluppo software per l’ambito aeroportuale. A prescindere da quel che combino oggi, comunque, l’esperienza maturata all’ipermercato non è scivolata via, in qualche modo ha contribuito a rendermi ciò che sono e, di tanto in tanto, ritorna sotto forma di ricordi. O incubi!


2) Ho avuto modo di visitare in lungo e in largo il tuo blog. Hai un genere che preferisci?


LC In termini di lettura o di scrittura? In entrambi i casi direi di no, mi definisco abbastanza onnivoro anche se, probabilmente, sono più incline a testi che si avvicinano al fantasy e alla fantascienza, o che comunque includano elementi di fantasia. Non mi son ancora dedicato a testi di genere rosa, tanto per citarne uno, ma non nego che prima o poi non mi capiti l’occasione. Leggere è importante e credo non convenga precludersi alcuna esperienza letteraria che qualche autore ha saputo e voluto fissare.


Quanto alla scrittura, direi che vale più o meno il medesimo discorso con il solito handicap di non riuscire a trovare il tempo (e a volte la necessaria forza mentale … ) per dedicarmici quanto vorrei.


3) E cosa pensi dell'attuale panorama letterario fantasy in Italia?


LC Non ho, a dire il vero, un’opinione particolare al riguardo. Sulla produzione nostrana si riscontrano secondo me i notevoli stimoli pervenuti da produzioni e saghe quali Il Signore degli anelli, Harry Potter, Eragon, Twilight e molte altre che, negli ultimi anni, hanno riscosso enorme consenso sia in libreria che al cinema. Non che il genere fosse sconosciuto, per carità, visto che tra autori quali Brooks, Gemmel, Goodkind, Howard, Martin, Moers, Salvatore e via dicendo, i cicli narrativi non mancavano affatto e che, tra fumetti e giochi di ruolo, certe ambientazioni fantastiche erano piuttosto note, anche se magari solo a un pubblico di nicchia e di minor rilevanza commerciale.


Ed è innegabile l’interesse verso questo genere da parte di lettori ed editori, e degli autori ovviamente. Anche se, forse, c’è stata la tendenza più a seguire delle mode che a voler proporre qualcosa di veramente valido e originale, magari calato nello specifico contesto italiano o attingendo a miti e leggende nostrane. Fermo restando che, negli anni, si sono proposte opere dal forte impatto commerciale, vedasi i testi di Licia Troisi, Francesco Falconi, Cecilia Randall, senza tralasciare le svariate case editrici medio - piccole che hanno provato a specializzarsi su tale genere, magari con risultati altalenanti, ma proponendo innumerevoli testi di autori noti e meno noti. Penso ad Asengard, La Penna Blu, La Corte Editore, Plesio Editore, Gargoyle Books e via dicendo che, a mio avviso, hanno saputo proporre romanzi di discreto interesse e originalità.


Considerando poi la miriade di testi auto prodotti che circolano dentro e fuori dal web, vien quasi da pensare che il fantasy sia un genere alla portata di tutti, semplice; credo invece che, per risultare convincente, un’opera dovrebbe venir studiata e ben delineata sia dal punto di vista dell’ambientazione che dei personaggi, motivo per cui guardo con forte sospetto ai romanzi degli autori più giovani.


Per cui, direi, che il panorama letterario italiano offre una buona scelta di nomi e titoli: anche se magari i numeri di vendita non forniscono la medesima evidenza, credo sia piuttosto vivo e vitale. Un buon segnale in termini di manifesta creatività e occasioni di lettura seppure, in larga parte, destinate a un pubblico giovane. Manca, probabilmente, un po’ di quella maturità e profondità che autori importati e di caratura internazionale hanno già raggiunto. E questo, giusto per chiarezza, lo dico anche a fronte di letture di testi di autori esordienti che mi è capitato di avere fra le mani nell’ambito delle tante catene di lettura presenti nel web e a cui partecipo: ci sono opere interessanti e ben scritte altre invece, e non necessariamente auto pubblicazioni, che probabilmente meriterebbero maggior approfondimento e adeguata revisione.


4) Hai altre passioni, a parte quella per la scrittura e per la lettura?


LC Parlando di hobby, posso dire che mi piace il cinema, o comunque visionare film e prodotti di animazione. Inoltre leggo molti fumetti, manga in particolare, e pratico arti marziali da qualche anno a questa parte. Nel novero delle occupazioni che impegnano il mio tempo libero, non vorrei poi dimenticarmi di Terre di Confine, l’associazione culturale cui partecipo nei limiti del mio tempo libero.


5) Progetti futuri? Stai scrivendo qualcosa di nuovo? É un segreto o ce lo puoi dire?


LC Certo che ve lo posso dire, poi però dovrò uccidervi tutti o, se preferite, consigliarvi un buon rivenditore di cicuta. Scherzi a parte, ho alcuni progetti in cantiere. Uno di questi, un racconto lungo o mini romanzo dipende dai punti di vista, sarà presto disponibile sotto forma di ebook gratuito: non mancheranno adeguate notizie sul mio blog, per ciò seguitemi!


Ho poi completato e revisionato, più e più volte, un romanzo di genere urban fantasy: si tratta di un testo abbastanza corposo che ho provato a sottoporre all’attenzione di qualche editore. Vedremo se avrò fortuna o se invece sarà il caso di provare comunque a renderlo disponibile ai lettori sotto altra forma.


Al di là di queste, che sono opere complete, ho poi in cantiere qualcos’altro, niente di definitivo e leggibile, ma fondamentalmente esperimenti. A dirla tutta, essendo io una persona vagamente inconcludente, avrei più di un testo che mi piacerebbe riprendere e ampliare, racconti che per lo più sono disseminati nel web all’interno dei vari portali dedicati alla scrittura e che prima o poi torneranno a popolare anche il mio spazio web personale.


6) Una mia curiosità: premesso che finito il tuo libro ancora ridevo com'e un matto... Non hai mai pensato di scrivere l'intero libro in stile "cronache"?


LC Sinceramente no, non ci avevo pensato. “Ipermercati for dummies” è nato un po’ per gioco e un po’ come valvola di sfogo, pian piano è divenuto una sorta di “guida” al caotico mondo degli ipermercati ma non avevo in mente di renderlo una storia nel vero senso della parola. Organizzandolo a episodi focalizzati su ambiti diversi ho potuto, da un lato, concentrarmi e limitarmi a un particolare contesto, dall’altro pensavo di agevolare il lettore che, così, poteva usufruire del libro a piacimento e con maggior leggerezza. Dai riscontri avuti, come d’altronde mi hai confermato tu stesso, ho capito che il capitolo finale, con il suo mix di demenzialità e fantasy, ha saputo conquistare il consenso dei lettori: magari ne terrò conto per eventuali revisioni dell’opera o per nuovi racconti.


7) Sai che a anche a me piace scrivere, mettere nero su bianco quello che mi passa per la mente. Ebbene, cos'è che ti ispira in particolare? Cosa stimola la tua voglia di scrivere?


LC Non c’è un “qualcosa” di nitido e ben definito che ti saprei indicare. Si tratta di idee, di emozioni, di suggestioni, di attimi che innescano alchimie cerebrali ... ma non c’è una formula precisa. Per cui può capitare che l’impulso che “mi attiva” scaturisca dalla visione di un film, da un episodio di vita domestica, da una notizia letta in un qualche portale web dedicato all’informazione, magari da una battuta scambiata con qualche amico o da un contrasto avuto, da una delusione, da un momento di riflessione: come si può capire, non mi riesce di individuare il “motivo” che causa l’ispirazione ma, al contempo, le occasioni per annotare idee o brevi testi non mancano.


Il problema, semmai, è non lasciarsi sfuggire queste intuizioni e avere l’occasione, poi, per ritornarci ed elaborarle.


8) C'è un libro che consideri immancabile in ogni libreria, quello che secondo te tutti dovrebbero avere o leggere almeno una volta nella loro vita?


LC Intendi oltre al mio “Ipermercati for dummies”, giusto? Direi che dipende dai gusti che una persona possiede; al mio posto, qualcun altro magari avrebbero proposto la Sacra Bibbia oppure il Kamasutra - che comunque è sempre bene avere da qualche parte - ma, se proprio dovessi indicare un testo proporrei “Io sono leggenda” di R. Matheson oppure “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, entrambi ammiccanti alla fantascienza e che, per un motivo o per un altro, mi hanno colpito molto. Si tratta comunque di due titoli pescati da un oceano di titoli che l’umanità ha prodotto e continua a produrre, per cui direi di prenderli come consigli dal valore relativo.

Consigli dal valore relativo... mi piace. Così come è stato un piacere averti in questa ancora acerba rubrica... E spero che la curiosità spinga le persone a voler leggere la tua opera, oppure, perchè no, a seguirti sul tuo blog: www.leonardocolombi.blogspot.com.




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