tag:blogger.com,1999:blog-2137990119335473912024-03-14T18:20:07.653+01:00Lacrime D'Acciaiosolo i folli vanno dove non
osano neanche gli angeli...Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.comBlogger110125tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-12065253972869664172013-05-15T01:21:00.001+02:002013-05-15T01:21:26.223+02:00Leggerti, vorrei, come fosti un libro...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY5u8JSwEyU8jRB8sCmzxGb6CdekmDdxi-DG0SYdsbVB217q62T9r-o4hHk3AYZI4MKqSPGJ51Y-K_Q6rp98HbBqylscroV14szo8J6SKUty9TkZ8yW9F38MlnPoazqqT978cUaR7JTK4F/s1600/cuore+libro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" pua="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY5u8JSwEyU8jRB8sCmzxGb6CdekmDdxi-DG0SYdsbVB217q62T9r-o4hHk3AYZI4MKqSPGJ51Y-K_Q6rp98HbBqylscroV14szo8J6SKUty9TkZ8yW9F38MlnPoazqqT978cUaR7JTK4F/s320/cuore+libro.jpg" width="320" /></a></div>
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<em><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">E' già un nuovo giorno, oppure dovrei dire è ancora notte, punti di vista. La solita storia, forse, ma... non é che ultimamente me ne sia stato con le mani in mano! Anzi, sono talmente ispirato (e questo vi assicuro può essere fonte di taaaaanti problemi) che ho solo partorito qualcosa come una decina di poesie (aaah, la mia musa!), abbozzato per intero un nuovo romanzo, quasi ultimato il seguito de <strong>Il Grande Fuoco</strong>, e letto libri che mi hanno aiutato a evadere dalla solita routine. Il punto è, però, che nella vita può succedere di tutto, anche di guardare fuori dalla finestra e ascoltare ipnotizzato la pioggia che più arrabbiata che mai ha di nuovo deciso di infradiciarci le giornate, poi alzare la testa e scorgere la solita stella che benevola e sorridente (dolce visione), ti quieta l'animo in tempesta... Lei, lì, solitaria, da lontano ti parla, mentre dorme, mentre sogna, mentre ti ricorda dell'effimera esistenza che intorno a noi si consuma. Dormi, stellina, qui c'è solo il noioso e anche un po' tanto fastidioso ticchettio di più orologi (ma quanti cavolo ce ne sono in una casa? Come i telecomandi, quanti?!?!) che martellano il tempo, ora velocemente, ora no, ora si fermano (le pile?) poi riprendono. Non voglio doverci pensare, non voglio immaginare la clessidra, con tutta la sua sabbia, il suo ribaltarsi e capovolgersi. Stellina... <strong>il nostro tempo è adesso!</strong> Ti osservo lì, nello spazio infinito, nella tormenta, brilli indisturbata, dormi, sogni, appunto. E ora anche a me calano un po' le palpebre... ma il mio pensiero va a te, che brilli, tanto di notte quanto di giorno. Vorrei trovare la forza di sfogliare le pagine di un libro in cui si parli di te, ma forse farò prima a scriverlo io quel libro... Così potrò raccontare la storia di quella stella che illuminava anche le notti più buie...</span></em></div>
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Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-21893114771592467622013-05-15T00:26:00.000+02:002013-05-15T00:32:03.219+02:00Quattro chiacchere con... Leonardo Colombi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ_cnHhx9DzVVN3_xBRRZgmz-pgv0IQdvVkw_ZziXRPy0iAZ6_7296k0AF1Mc2clH10ixZanb_O9z04lb-cQu3cklM5HVRlOFcjp9k8ZUpPO_WLF7BSiS56ulmIcTmCfY22JaW5khbD3Ri/s1600/ipermercati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" pua="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ_cnHhx9DzVVN3_xBRRZgmz-pgv0IQdvVkw_ZziXRPy0iAZ6_7296k0AF1Mc2clH10ixZanb_O9z04lb-cQu3cklM5HVRlOFcjp9k8ZUpPO_WLF7BSiS56ulmIcTmCfY22JaW5khbD3Ri/s320/ipermercati.jpg" width="225" /></a></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Sempre in perenne ritardo! Ormai non posso più dare la colpa a moglie e pargolo: dovrei finalmente accettare l'idea di come la sindrome da "ho ancora tempo", si sia impadronito di me, un po' perchè realmente ho parecchie cose a cui star dietro, un po' perchè tecnicamente "guardare le stelle" sia al momento la mia passione preferita... Ma a parte quest'ennesima divagazione, finalmente ho il piacere di ospitare l'autore de Ipermercati for dummies, Leonardo Colombi.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">1) Subito dopo aver letto il libro e per tutto questo tempo mi sono chiesto: ma il nostro eroe... Combatte ancora stoicamente dalla sua postazione, oppure nel frattempo è cambiato qualcosa?</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>LC</strong> </span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ebbene, confesso che qualcosa è cambiato. Il periodo delle strenue lotte all’ipermercato si colloca infatti tra il 2002 e il 2005: si trattava di un lavoro più o meno part-time parallelo alla mia vita di studente universitario. Attualmente svolgo invece una professione più affine al mio percorso di studi, mi occupo infatti di analisi e sviluppo software per l’ambito aeroportuale. A prescindere da quel che combino oggi, comunque, l’esperienza maturata all’ipermercato non è scivolata via, in qualche modo ha contribuito a rendermi ciò che sono e, di tanto in tanto, ritorna sotto forma di ricordi. O incubi!</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">2) Ho avuto modo di visitare in lungo e in largo il tuo blog. Hai un genere che preferisci?</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>LC</strong> </span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">In termini di lettura o di scrittura? In entrambi i casi direi di no, mi definisco abbastanza onnivoro anche se, probabilmente, sono più incline a testi che si avvicinano al fantasy e alla fantascienza, o che comunque includano elementi di fantasia. Non mi son ancora dedicato a testi di genere rosa, tanto per citarne uno, ma non nego che prima o poi non mi capiti l’occasione. Leggere è importante e credo non convenga precludersi alcuna esperienza letteraria che qualche autore ha saputo e voluto fissare. </span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Quanto alla scrittura, direi che vale più o meno il medesimo discorso con il solito handicap di non riuscire a trovare il tempo (e a volte la necessaria forza mentale … ) per dedicarmici quanto vorrei.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">3) E cosa pensi dell'attuale panorama letterario fantasy in Italia?</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>LC</strong> </span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Non ho, a dire il vero, un’opinione particolare al riguardo. Sulla produzione nostrana si riscontrano secondo me i notevoli stimoli pervenuti da produzioni e saghe quali Il Signore degli anelli, Harry Potter, Eragon, Twilight e molte altre che, negli ultimi anni, hanno riscosso enorme consenso sia in libreria che al cinema. Non che il genere fosse sconosciuto, per carità, visto che tra autori quali Brooks, Gemmel, Goodkind, Howard, Martin, Moers, Salvatore e via dicendo, i cicli narrativi non mancavano affatto e che, tra fumetti e giochi di ruolo, certe ambientazioni fantastiche erano piuttosto note, anche se magari solo a un pubblico di nicchia e di minor rilevanza commerciale. </span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ed è innegabile l’interesse verso questo genere da parte di lettori ed editori, e degli autori ovviamente. Anche se, forse, c’è stata la tendenza più a seguire delle mode che a voler proporre qualcosa di veramente valido e originale, magari calato nello specifico contesto italiano o attingendo a miti e leggende nostrane. Fermo restando che, negli anni, si sono proposte opere dal forte impatto commerciale, vedasi i testi di Licia Troisi, Francesco Falconi, Cecilia Randall, senza tralasciare le svariate case editrici medio - piccole che hanno provato a specializzarsi su tale genere, magari con risultati altalenanti, ma proponendo innumerevoli testi di autori noti e meno noti. Penso ad Asengard, La Penna Blu, La Corte Editore, Plesio Editore, Gargoyle Books e via dicendo che, a mio avviso, hanno saputo proporre romanzi di discreto interesse e originalità.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Considerando poi la miriade di testi auto prodotti che circolano dentro e fuori dal web, vien quasi da pensare che il fantasy sia un genere alla portata di tutti, semplice; credo invece che, per risultare convincente, un’opera dovrebbe venir studiata e ben delineata sia dal punto di vista dell’ambientazione che dei personaggi, motivo per cui guardo con forte sospetto ai romanzi degli autori più giovani. </span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Per cui, direi, che il panorama letterario italiano offre una buona scelta di nomi e titoli: anche se magari i numeri di vendita non forniscono la medesima evidenza, credo sia piuttosto vivo e vitale. Un buon segnale in termini di manifesta creatività e occasioni di lettura seppure, in larga parte, destinate a un pubblico giovane. Manca, probabilmente, un po’ di quella maturità e profondità che autori importati e di caratura internazionale hanno già raggiunto. E questo, giusto per chiarezza, lo dico anche a fronte di letture di testi di autori esordienti che mi è capitato di avere fra le mani nell’ambito delle tante catene di lettura presenti nel web e a cui partecipo: ci sono opere interessanti e ben scritte altre invece, e non necessariamente auto pubblicazioni, che probabilmente meriterebbero maggior approfondimento e adeguata revisione. </span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">4) Hai altre passioni, a parte quella per la scrittura e per la lettura?</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>LC</strong> </span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Parlando di hobby, posso dire che mi piace il cinema, o comunque visionare film e prodotti di animazione. Inoltre leggo molti fumetti, manga in particolare, e pratico arti marziali da qualche anno a questa parte. Nel novero delle occupazioni che impegnano il mio tempo libero, non vorrei poi dimenticarmi di Terre di Confine, l’associazione culturale cui partecipo nei limiti del mio tempo libero.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">5) Progetti futuri? Stai scrivendo qualcosa di nuovo? É un segreto o ce lo puoi dire?</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>LC</strong> </span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Certo che ve lo posso dire, poi però dovrò uccidervi tutti o, se preferite, consigliarvi un buon rivenditore di cicuta. Scherzi a parte, ho alcuni progetti in cantiere. Uno di questi, un racconto lungo o mini romanzo dipende dai punti di vista, sarà presto disponibile sotto forma di ebook gratuito: non mancheranno adeguate notizie sul mio blog, per ciò seguitemi!</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ho poi completato e revisionato, più e più volte, un romanzo di genere urban fantasy: si tratta di un testo abbastanza corposo che ho provato a sottoporre all’attenzione di qualche editore. Vedremo se avrò fortuna o se invece sarà il caso di provare comunque a renderlo disponibile ai lettori sotto altra forma.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Al di là di queste, che sono opere complete, ho poi in cantiere qualcos’altro, niente di definitivo e leggibile, ma fondamentalmente esperimenti. A dirla tutta, essendo io una persona vagamente inconcludente, avrei più di un testo che mi piacerebbe riprendere e ampliare, racconti che per lo più sono disseminati nel web all’interno dei vari portali dedicati alla scrittura e che prima o poi torneranno a popolare anche il mio spazio web personale.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">6) Una mia curiosità: premesso che finito il tuo libro ancora ridevo com'e un matto... Non hai mai pensato di scrivere l'intero libro in stile "cronache"?</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>LC</strong> </span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Sinceramente no, non ci avevo pensato. “Ipermercati for dummies” è nato un po’ per gioco e un po’ come valvola di sfogo, pian piano è divenuto una sorta di “guida” al caotico mondo degli ipermercati ma non avevo in mente di renderlo una storia nel vero senso della parola. Organizzandolo a episodi focalizzati su ambiti diversi ho potuto, da un lato, concentrarmi e limitarmi a un particolare contesto, dall’altro pensavo di agevolare il lettore che, così, poteva usufruire del libro a piacimento e con maggior leggerezza. Dai riscontri avuti, come d’altronde mi hai confermato tu stesso, ho capito che il capitolo finale, con il suo mix di demenzialità e fantasy, ha saputo conquistare il consenso dei lettori: magari ne terrò conto per eventuali revisioni dell’opera o per nuovi racconti.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">7) Sai che a anche a me piace scrivere, mettere nero su bianco quello che mi passa per la mente. Ebbene, cos'è che ti ispira in particolare? Cosa stimola la tua voglia di scrivere?</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>LC</strong> </span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Non c’è un “qualcosa” di nitido e ben definito che ti saprei indicare. Si tratta di idee, di emozioni, di suggestioni, di attimi che innescano alchimie cerebrali ... ma non c’è una formula precisa. Per cui può capitare che l’impulso che “mi attiva” scaturisca dalla visione di un film, da un episodio di vita domestica, da una notizia letta in un qualche portale web dedicato all’informazione, magari da una battuta scambiata con qualche amico o da un contrasto avuto, da una delusione, da un momento di riflessione: come si può capire, non mi riesce di individuare il “motivo” che causa l’ispirazione ma, al contempo, le occasioni per annotare idee o brevi testi non mancano.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Il problema, semmai, è non lasciarsi sfuggire queste intuizioni e avere l’occasione, poi, per ritornarci ed elaborarle.</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">8) C'è un libro che consideri immancabile in ogni libreria, quello che secondo te tutti dovrebbero avere o leggere almeno una volta nella loro vita?</span></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>LC</strong> </span><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Intendi oltre al mio “Ipermercati for dummies”, giusto? Direi che dipende dai gusti che una persona possiede; al mio posto, qualcun altro magari avrebbero proposto la Sacra Bibbia oppure il Kamasutra - che comunque è sempre bene avere da qualche parte - ma, se proprio dovessi indicare un testo proporrei “Io sono leggenda” di R. Matheson oppure “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, entrambi ammiccanti alla fantascienza e che, per un motivo o per un altro, mi hanno colpito molto. Si tratta comunque di due titoli pescati da un oceano di titoli che l’umanità ha prodotto e continua a produrre, per cui direi di prenderli come consigli dal valore relativo. </span></div>
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<span style="font-family: Times; font-size: large;">Consigli dal valore relativo... mi piace. Così come è stato un piacere averti in questa ancora acerba rubrica... E spero che la curiosità spinga le persone a voler leggere la tua opera, oppure, perchè no, a seguirti sul tuo blog: <a href="http://www.leonardocolombi.blogspot.com/">www.leonardocolombi.blogspot.com</a>.</span></div>
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Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-63030132209680543912013-04-29T08:34:00.001+02:002013-05-08T18:49:58.306+02:00E l'onda se ne andò... Lasciandomi lì...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDb-K1jaqCFdHszU5xQygts4MruU8EZwiJHuFbDUsW2hpor8Nvtjg2ITxpyeRD5B_Zru2dvaOjM5HZvqp2-z53EoKwRzCWfQltiWA3cxqCbOhggWxMVd0L_2mHruT7I5KONUHSRZNncPsT/s1600/blogger-image-1455851437.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" mwa="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDb-K1jaqCFdHszU5xQygts4MruU8EZwiJHuFbDUsW2hpor8Nvtjg2ITxpyeRD5B_Zru2dvaOjM5HZvqp2-z53EoKwRzCWfQltiWA3cxqCbOhggWxMVd0L_2mHruT7I5KONUHSRZNncPsT/s320/blogger-image-1455851437.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
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<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>L'ispirazione può arrivare in qualunque momento... Quando uno meno se l'aspetta... Magari per i ripetuti tentativi delle onde del mare di dirti qualcosa, con tutta quella loro impetuosa caparbietà. Oppure il ricorrente pensiero di quella persona, con tutte quelle sensazioni che dentro lavorano in sottofondo creando la colonna sonora perfetta per il momento forse meno perfetto. E i gabbiani? Che volano pacifici e leggiadri anche nella tempesta? O i surfisti? Indomabili guerrieri, risoluti nel loro tentativo di sfidare gli elementi della natura... E il mio piccolo? Scavatrice umana tutta concentrata e intenta a raggiungere il centro della Terra?!?! Aaahhh, spensierata fanciullezza.... Dov'è ora la mia stella? La mia musa? Uff, tutte queste nuvole. Eppure le stelle brillano comunque... Qualcuna più di altre!</em></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-54215012890804729942013-03-26T17:49:00.002+01:002013-03-26T17:49:56.682+01:00Stelle nel cielo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDxL4CoF0E1dJJnsbkH7zgP42meBfW8gKUOOH-qalQTNowHmxpkQ1lWar0_fmoGzJMcxUlfdPub3RGPvO-yXUnR-UtX4UV0zCGR48PwfygVWzsUMDiUzhm6-HvFAN7vDBbR5AST4i4BwQ4/s1600/pioggia1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDxL4CoF0E1dJJnsbkH7zgP42meBfW8gKUOOH-qalQTNowHmxpkQ1lWar0_fmoGzJMcxUlfdPub3RGPvO-yXUnR-UtX4UV0zCGR48PwfygVWzsUMDiUzhm6-HvFAN7vDBbR5AST4i4BwQ4/s320/pioggia1.jpg" usa="true" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>In una giornata fredda e piovosa come tante altre, aspettando la primavera dopo aver visto la prima farfalla svolazzare per i campi... Beh, ritrovarsi a riflettere sul concetto del tempo che inesorabile si consuma e'... Inutile... Eheheh, probabilmente dopo che in ordine sono "partiti" playstation, tv, iPod, pc, notebook, e ora col cellulare che fa le bizze... Che stia per perdere anche la capacita' d'intendere e volere? Ahahah! Solo lo gnometto sulla mia spalla non ride... E dai! Ridi un po'! Uno poi si chiede: ma che succede??? Gli ingranaggi continuano a ruotare, le idee si formano, nero su bianco, senza problemi, senza segni di cedimento. Pensi a chi si e' appena alzato, in ritardo, ora di corsa. Scopri che l'universo di "Fringe" non e' utopia, che ti senti ebbro di vita e ubriaco di emozioni nuove, che vorresti fare, strafare, parlare, straparlare! Ognuno ha la sua musa ispiratrice... Nel cielo notturno ho trovato la mia: una stella...</em></span></div>
</div>
Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-31088464367422136132013-03-06T07:18:00.001+01:002013-03-26T17:37:20.028+01:00Cronache dall'avamposto<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5irFV2mMeaXlojEGvWyo9zqbZsd-G5kjo3aVqCSQKDpSf_EBpqv1JCyziEx41SXoAvRx000NK_SYfNt0Xg9h9Rnm9crpXOGwiX4rUjpH8TXJdKdsGFCQhKIxIa_JszDxwN_6URDdChIti/s1600/ipermercati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5irFV2mMeaXlojEGvWyo9zqbZsd-G5kjo3aVqCSQKDpSf_EBpqv1JCyziEx41SXoAvRx000NK_SYfNt0Xg9h9Rnm9crpXOGwiX4rUjpH8TXJdKdsGFCQhKIxIa_JszDxwN_6URDdChIti/s1600/ipermercati.jpg" usa="true" /></a></div>
<br />
Cronache dell’avamposto<br />
<br />
<br />
Nota introduttiva dell’autore: un paio di precisazioni:<br />
• La cassa quarantasei è l’ultima della barriera casse, per numerazione, ma al contempo la prima che i clienti vedevano giungendo dall’ingresso. Per giunta è una cassa prioritaria per cui rimane sempre aperta. Per farla breve lì non si ozia mai.<br />
• Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.<br />
• I nomi sono stati ovviamente modificati per evitare l’insorgere di qualsiasi equivoco.<br />
<br />
<br />
… nuovamente alla cassa quarantasei, nuovamente in quella che affettuosamente chiamo “L’Avamposto”.<br />
So già che non potrò nascondermi a loro, né potrò fuggire questo calice amaro: il mio fato era già scritto nel planning del mattino.<br />
Sarà dura visto il loro numero elevato: ma ce la farò.<br />
Solo otto ore.<br />
Devo resistere per sole otto fottutissime ore.<br />
Alle mie spalle c’è Kowalski: un cenno del capo e una tacita, silenziosa consapevolezza mentre ci prepariamo al lavoro che ci aspetta.<br />
Qualche istante dopo la gigantesca saracinesca si apre.<br />
Al di fuori l’orda scalcia e scalpita in preda all’impazienza: tra non molto entrerà, inarrestabile e irrazionale come una marea di fango e detriti pronta a travolgere tutto e tutti.<br />
L’addetto della sicurezza incaricato dell’apertura è pericolosamente esposto al nemico. Con la destra alzata sopra la testa tiene la chiave nella serratura che aziona la saracinesca dell’ingresso. Continua a muovere la testa osservando ora i propri compagni ora la folla che attende, implacabile, al di là della barriera.<br />
L’enorme grata metallica non è ancora totalmente alzata quando l’orda tenta un primo sfondamento.<br />
L’addetto all’imbustatrice urla qualcosa mentre cerca di spostare la famigerata macchina per sigillare …<br />
<br />
[…]<br />
<br />
… con urla e furore la folla avanza a ondate inarrestabili.<br />
L’orda sfonda la barricata e travolge ogni cosa, ogni persona, ogni traccia di civile organizzazione.<br />
Gli addetti alla sicurezza vengono trascinati via da quella masnada di esseri indemoniati che avanza bofonchiando sempre e solo la medesima parola, una sinistra litania di morte:<br />
- Sconto! Sconto! Sconto!<br />
Uno degli addetti regge una bandiera, uno stendardo del suo reggimento, e incita i suoi a non mollare, a resistere…<br />
<br />
[…]<br />
<br />
… gli addetti di reparto stanno ancora ultimando il lavoro: indugiano nel sistemare solo gli ultimi prodotti e poi a timbrare e quindi a casa, dalle loro famiglie che tanto amano.<br />
Manca poco ormai, solo qualche articolo.<br />
Ed è allora che la terra inizia a tremare.<br />
All’orizzonte appaiono i primi clienti.<br />
Pochi istanti dopo, accompagnati da urla e grugniti che poco hanno di umano, una miriade di acquirenti e carrelli prorompe in avanti mentre gli addetti di reparto si danno alla fuga, disperati.<br />
Uno di loro purtroppo scivola e cade nei pressi del cestone del tonno Rio Mare, tragicamente in promozione.<br />
I suoi colleghi distano già qualche metro ormai; si voltano verso il loro compagno caduto.<br />
Soldato, vedendo i primi clienti ormai prossimi a raggiungere il collega di mille scaffalature, cercando di lanciarsi verso di lui, esclama disperato:<br />
- Ricooo!<br />
Ma immediatamente Skipper, il più anziano dei tre, lo trattiene dal compiere un’inutile follia:<br />
- Ormai è troppo tardi! Non c’è più niente da fare per lui. Mi dispiace. Ora dobbiamo andarcene o prenderanno anche noi! Presto, muoviamoci!<br />
C’è solo il tempo per condividere un ultimo sguardo.<br />
L’amarezza, il terrore negli occhi e una rassegnata disperazione.<br />
Infine giunge il branco, la ferocia e l’inevitabile confusione che solo gli esseri umani riescono a creare nel mondo.<br />
Qualche ora più tardi, alle casse, qualcuno dei clienti tenterà di pagare il badge di Rico, il grembiule di Rico, l’avambraccio e l’orecchio di Rico …<br />
<br />
[…]<br />
<br />
… all’avamposto è iniziata la fase dei pagamenti.<br />
Non c’è più tempo per nulla: ovunque code e clienti.<br />
Niente più parole o saluti.<br />
Niente spiccioli.<br />
Solo efficienza.<br />
Solo nervosismo.<br />
I clienti sono a migliaia, una marea incontrastabile che spinge e scalcia in attesa di libertà.<br />
Sono un tutt’uno con la mia cassa e non mi rendo conto di nulla ormai.<br />
Ogni movimento, ogni pensiero si fa meccanico, sincronizzato con gli impulsi sonori della postazione.<br />
Alle mie spalle, tuttavia, qualcosa sta per accadere.<br />
Ho solo pochi istanti per voltarmi e assistere alla scena.<br />
Kowalski è assediato.<br />
Lui è fermo.<br />
Immobile.<br />
- Lei è un’immondizia! - urla il capo dei rivoltosi, una signora bionda e nerboruta dalle vaghe origini vichinghe.<br />
Una quindicina di clienti richiamati dalle urla della innocua donzella finisce con l’accerchiare Kowalski: non comprendono nemmeno cosa stia accadendo ma immediatamente si schierano contro il povero cassiere.<br />
Il nemico.<br />
Lo scontroso addetto di cassa che non ha diritto a stanchezza o a emozioni.<br />
A nulla servono le sue parole, le sue scuse per un prezzo errato, per una colpa che non è nemmeno sua.<br />
- Questa è … -, un istante di silenzio carico di pathos mentre la signora nerboruta carica il colpo - … una truffaaaaa!<br />
Il suo grido è poderoso e prolungato e nell’emetterlo scarica la propria frustrazione con un calcio di immane potenza.<br />
Ma nessun pozzo senza fondo collocato al centro di Sparta inghiottirà Kowalski e la sua cassa, semplicemente accresce l’ira della clientela .<br />
- Cosa diamine…?<br />
Nemmeno il tempo di completare la frase e il mio sguardo incrocia quello del collega: è devastato, umiliato, rassegnato.<br />
Ricade su di lui la furia dei clienti stanchi e nervosi a causa dell’assurda organizzazione del luminoso ipermercato che daltrondemente serviamo, ira funesta che si abbatte gagliarda su chi non ha colpa mentre altrove, su verdeggianti campi di golf accompagnati da ninfe ignude e compiacenti, i capi reparto se la godono scrollandosi di dosso il tossico pensiero del lavoro.<br />
Lentamente vedo Kowalski inserire la chiave nella fessura: quella stessa chiave che tante volte ha attivato sconti gratificanti ora viene girata al contrario!<br />
Mentre i clienti continuano ad accanirsi con un furore che poco ha di umano, indemoniati e carichi di prodotti sottocosto, gli sento pronunciare l’ultimo saluto:<br />
- Addio amico mio!<br />
Poi le sue dita agili pigiano uno ad uno i tasti che compongono la sequenza segreta, la cifra del codice dei ronfolotti.<br />
Quindi un candido bagliore accecante investe ogni cosa, annulla ogni suono e l’esplosione deflagra violentando l’aria: Kowalski stesso viene annientato assieme alla cassa, tristemente imbottita di monetine da due e cinque centesimi.<br />
Porterà nel Walhalla dei cassieri un buon numero di clienti.<br />
Con questo pensiero ricaccio indietro le lacrime e proseguo il mio lavoro: non c’è più tempo, non c’è più tempo …<br />
<br />
[…]<br />
<br />
… uno sguardo fugace alla coda: i clienti sono troppi, dannazione!<br />
- Dove sono i rinforzi, maledizione?<br />
Ho solo il tempo di guardarmi attorno ma non scorgo nessuno stendardo amico avanzare nella calca. Solo orde di barbarici avventori e devastazione.<br />
Tento un’ultima disperata manovra: contatto la cassa centrale!<br />
- Pronto?<br />
Akszzz …<br />
- Mi sentite?<br />
Akszzz …<br />
- Qui la situazione è disperata. Sono troppi, maledizione! Kowalski se n’è andato facendosi saltare poco fa … Vi prego! Parlatemi, cazzo! Portatemi almeno un kit di sopravvivenza!<br />
Rimango ad ascoltare il telefono muto mentre continuo a gestire i clienti con una mano sola, stoico e disperato.<br />
- C’è qualcuno di là? Vi prego …<br />
Grido ancora al telefono, confidando in un qualche risposta.<br />
- Vi supplico!<br />
Poi, un miracolo accade e finalmente una voce sconosciuta si fa sentire, rompendo il silenzio.<br />
Ma la speranza muore immediatamente, non appena realizzo ciò che viene ossessivamente ripetuto dall’altro lato della cornetta:<br />
- Sconto! Sconto! Sconto!<br />
Interdetto lascio cadere la cornetta.<br />
- E’ finita -, penso.<br />
Poi, un bip sospetto mi riporta alla realtà: il codice del prodotto che ho in mano non viene riconosciuto correttamente!<br />
Una rapida occhiata al monaco amanuense dentro alla cassa: i suoi occhi spaventati palesano un panico e una frustrazione senza pari:<br />
- Questo stramaledetto prodotto del cazzo per cui il cliente ha atteso secoli in coda ha un codice non valido. Dannazione!<br />
Non ho nemmeno il tempo di esporre il problema che l’acquirente si tramuta in un troll dalla pelle grigiastra e inizia a strangolarmi gridandomi cortesemente:<br />
- Bifolco contadino ignorante! Smettila di guardarci con disprezzo solo perché siamo venuti tutti a fare le spese il 23 dicembre alle ore sette di sera, stile partenza intelligente nelle domeniche di agosto!<br />
<br />
<br />
[Dopo quest’ultimo intenso dialogo si interrompe il resoconto dell’avamposto.<br />
Le ultime parole che ancora è possibile decifrare dalle cronache sono: Asp ... le pos ... spieg ... un … attim … la … preg … non … non … resp …<br />
Probabilmente sono state scritte dal nostro anonimo cassiere in un momento molto concitato, pochi istanti prima del totale annientamento della leggendaria cassa quarantasei, il sacro avamposto di cui è sopravvissuta sino a noi solamente la lampada numerata. ]<br />
<br />
<br />
Tratto dal diario di un ignoto cassiere<br />
[quasi certamente scritto durante la Terza Promozione Sottocosto 2004…]<br />
<br />
<br />
PS Il capitolo (in gentile concessione) e' un estratto dal libro "Ipermercati for dummies" di Leonardo Colombi. Per saperne di più andate alle etichette relative oppure sul sito dell'autore: www.leonardocolombi.blogspot.com</div>
Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0Gorla Maggiore Gorla Maggiore45.661077 8.893582tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-32164769167476379982012-12-28T16:26:00.002+01:002013-03-07T08:49:54.495+01:00Il 12mo anello! Con tanti Auguri!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKoUsa6h4h8_573eYgVmup8Znke_2pfNAzINhPUDvTJ0SaKSxvVQ9v4RLjNSormDDQl9OC41_-x4m3NQ9u7kyQbsYjsc6FJ3wDEMzS7ElJedPU_4ekK5G-MckgB6SnyhYfVoDheZaKxRgp/s1600/libri+sotto+albero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" eea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKoUsa6h4h8_573eYgVmup8Znke_2pfNAzINhPUDvTJ0SaKSxvVQ9v4RLjNSormDDQl9OC41_-x4m3NQ9u7kyQbsYjsc6FJ3wDEMzS7ElJedPU_4ekK5G-MckgB6SnyhYfVoDheZaKxRgp/s1600/libri+sotto+albero.jpg" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Il Grande fuoco... La lunga catena... La lunga catena di fuoco... O infuocata... Vaneggio. Si, sono tornato più visionario che mai. Continua l'avventura del mio libro a spasso per "lo stivale", si aggiunge qualche nuovo coraggioso/volenteroso lettore, che gentilmente dirà la sua. Dico brevemente che ora, oltre a Rietta, anche Folken e Orevak hanno i loro fans, mentre per quanto riguarda la storia... Beh, risulta confusa e con troppe lacune. Spero di sopperire col seguito (dura!) visto che sono il maestro dell'incasinamento! Oooh, lo gnometto annuisce, strano. Comunque, non che voglia pubblicizzare <a href="http://www.anobii.com/" target="_blank">anobii</a> (si, dai, lo faccio!) ma nel sito, registrandovi gratuitamente (meglio specificarlo) potrete saperne di più e trovare molte cose interessanti (libri, tanti libri, una montagna di libri, e appassionati lettori!). Per quanto riguarda la catena e' presto parlare di statistiche, spero sinceramente si allunghi ancora un po'. Per quanto riguarda invece il puro lato "business", posso tirare finalmente le prime somme dopo ben due anni circa dalla pubblicazione. Potrebbero essere solo numeri, per i più, ma si sa, la matematica non è un'opinione... Dicevo, dei 102 testi venduti ad oggi: è piaciuto a 45 lettori, mentre in 6 non l'hanno proprio mandato giù. In 26 sono rimasti sul chi va là, confusi, interdetti, e in 25 non si sono espressi (attendo!). Numeri, appunti, ma in questo mondo dove aver imparato a far logaritmi e derivate poi può tornar utile per fare i conti della spesa o rispondere a qualche domanda trabocchetto una sera a Trivial Pursuit SuperMegaEdition etc, beh, la differenza la fanno eccome. E devo ancora sapere e aggiornarmi su come vanno le cose in biblioteca! Come già ho detto altre volte le aspettavive sono state ben superate, ampiamente, e anche se ultimamente ho avuto poco tempo per aggiornare il blog, la mia mente (folle mente!) lavora senza fermarsi, per quello che comunque per me resta una passione: trasformare in parole sogni, fantasie, desideri, intuizioni... Quest'anno sono in ritardo per farvi i miei migliori auguri di Buon Natale, me ne rammarico. Spero l'abbiate passato bene e ne approfitto per augurarvi un 2013 ricco di soddisfazioni, di fare buone letture, di vivere sereni e... mi raccomando, magnate e bevete!</em></span></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-15971912188250963642012-12-14T16:00:00.000+01:002012-12-14T16:15:21.930+01:00Il Leone ha tre volti <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibb7MoBjG0cmbaVJv-ofyg5eq-v4ZATW7rO4_DfVqTAHIo7_w_fYMsezyOgGJ6ex_tEYqmMX79qei110GQTP_EUnT9wuPigMFG3sTvKXQltsFZkpjsY2_iEtBJeUq1XDxgzo6CBufIVmmZ/s1600/leone+3+volti.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img bea="true" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibb7MoBjG0cmbaVJv-ofyg5eq-v4ZATW7rO4_DfVqTAHIo7_w_fYMsezyOgGJ6ex_tEYqmMX79qei110GQTP_EUnT9wuPigMFG3sTvKXQltsFZkpjsY2_iEtBJeUq1XDxgzo6CBufIVmmZ/s200/leone+3+volti.bmp" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong><em>Cosa ne penso</em></strong></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Quando ho realizzato di cosa avrebbe parlato il romanzo non ho potuto fare a meno di divorarlo. Adoro l'archeologia! Di tempo ne è passato, ma se me lo ricordo bene vuol dire che mi ha colpito. Mi è piaciuta l'idea dei tre punti di vista, anche se la cosa porta ad inevitabili ripetizioni, ma l'idea è geniale e ben strutturata. Tra l'altro, per un uomo non è mica facile calarsi nei panni di una donna, e all'autore la cosa è ben riuscita. In certi momenti me la sono risa di gusto per come i personaggi la vedevano diversamente su tante cose (un po' come nella vita di tutti i giorni), la trama è avvincente e la lettura veloce: ha un po' del buon vecchio Indiana Jones, con tutto il rispetto per il mitico Ford. Se lo consiglio? Sì, piacevole romanzo d'avventura che può tranquillamente tenere compagnia al lettore di genere e non.</em></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<em><br /></em></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times; font-size: large;"><em>Per saperne di più: </em><a href="http://www.illeonehatrevolti.blogspot.com/"><em>www.illeonehatrevolti.blogspot.com</em></a> </span></div>
</div>
Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-37382529611561248462012-12-14T15:19:00.000+01:002013-03-07T08:35:05.649+01:00Ipermercati for dummies<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ_cnHhx9DzVVN3_xBRRZgmz-pgv0IQdvVkw_ZziXRPy0iAZ6_7296k0AF1Mc2clH10ixZanb_O9z04lb-cQu3cklM5HVRlOFcjp9k8ZUpPO_WLF7BSiS56ulmIcTmCfY22JaW5khbD3Ri/s1600/ipermercati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img bea="true" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ_cnHhx9DzVVN3_xBRRZgmz-pgv0IQdvVkw_ZziXRPy0iAZ6_7296k0AF1Mc2clH10ixZanb_O9z04lb-cQu3cklM5HVRlOFcjp9k8ZUpPO_WLF7BSiS56ulmIcTmCfY22JaW5khbD3Ri/s200/ipermercati.jpg" width="140" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong><em>Cosa ne penso</em></strong></span><br />
<br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Ahahahah! Grasse risate! Il libro, superato l'inizio un po' al rilento, poi va alla grande. L'autore dice che non voleva scrivere un "manuale", ma alla fine potrebbe essere considerato tale. Me lo son goduto come un film, conscio che tanti episodi sono realtà di tutti i giorni! Sottovoce, chiunque potrebbe ammettere di essere stato protagonista di qualche gag... solo un appunto: il finale, le "cronache dall'avamposto". MITICHE!!!! Mi sembrava di rivere l'assalto dei demoni di Brooks! Il che è tutto dire. Piaciuto!!</em></span><br />
<em><br />
</em><span style="font-family: Times; font-size: large;"><em>E per saperne di più sull'autore, visitate il suo blog:</em></span><br />
<span style="font-family: Times; font-size: large;"><a href="http://www.leonardocolombi.blogspot.com/"><em>www.leonardocolombi.blogspot.com</em></a> </span></div><br />
<br />
<br />
<br />
</div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-87158647978618210012012-09-08T00:30:00.000+02:002012-09-08T00:30:32.720+02:00Frammenti #4<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz0VuXRewzc0F1CLkxNLNT9a1jDXIyVnHXGYvN9uVsLNHo06zpNc_UeT8FTwCOpIiVzeoEnv9J5mdJrxHVaIsvB0Ji4skGumWBB-aof0tja9T8-x69ZnmYfOlzZr87gon9JnHLtBGNdpP3/s1600/labbra+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz0VuXRewzc0F1CLkxNLNT9a1jDXIyVnHXGYvN9uVsLNHo06zpNc_UeT8FTwCOpIiVzeoEnv9J5mdJrxHVaIsvB0Ji4skGumWBB-aof0tja9T8-x69ZnmYfOlzZr87gon9JnHLtBGNdpP3/s1600/labbra+2.jpg" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Mi sta guardando negli occhi, e io reggo il suo sguardo ardente per un attimo, o forse a lungo... ma alla fine la mia attenzione è attratta dalla sua splendida bocca. "Oddio." Per la prima volta in ventun anni, ho voglia di essere baciata. Ho voglia di sentire quella bocca sulla mia.</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>Tratto da <span style="background-color: #999999; color: white;">50 Sfumature di Grigio</span> di E L James, pag. 60</strong></span></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-36906492264231957392012-09-06T00:11:00.000+02:002012-09-06T00:11:05.584+02:00Frammenti #3<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZd6IqneIbgPmtOIpdiKral7cFHKR8cKMpyvjNfB7_Cef89IYMAtIYFLmlxrbio43rmj84hKNBoG9D6LULh6gp4NSZpBljRDNsrhMKU5896lSs9rBoFLotiC1VTlDO7UAAJ_2sd9fAW6ea/s1600/dita+cuori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZd6IqneIbgPmtOIpdiKral7cFHKR8cKMpyvjNfB7_Cef89IYMAtIYFLmlxrbio43rmj84hKNBoG9D6LULh6gp4NSZpBljRDNsrhMKU5896lSs9rBoFLotiC1VTlDO7UAAJ_2sd9fAW6ea/s1600/dita+cuori.jpg" /></a></div><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"> "Vedi, Ana, gli uomini pensano che qualsiasi cosa esca dalla bocca di una donna sia un problema da risolvere. Non hanno la più pallida idea che a volte vorremmo sfogarci un attimo e poi dimenticare tutto..."</span><br />
</div><div style="text-align: justify;"><strong><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Tratto da <span style="background-color: #666666; color: white;">50 Sfumature di Grigio</span> di E L James, pag. 444</span></strong></div><div style="text-align: justify;"></div><br />
</div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-75105971423654576612012-08-21T23:25:00.002+02:002012-08-21T23:42:39.316+02:00Ghe sèm!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXJaijxXYOfr_630bOBWhHVfL4BJ1dDB41yDpEN-fW9XgHfGNb067ZdHSgxvQXwCvpCDhzgTH_O7mIlbdEKycIb5ZljjN9B4r641J5BUNTgWkhnVlsYmRBOIj9hUfRupqRuEgxt0WJ701w/s1600/Immagine+444.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" mda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXJaijxXYOfr_630bOBWhHVfL4BJ1dDB41yDpEN-fW9XgHfGNb067ZdHSgxvQXwCvpCDhzgTH_O7mIlbdEKycIb5ZljjN9B4r641J5BUNTgWkhnVlsYmRBOIj9hUfRupqRuEgxt0WJ701w/s320/Immagine+444.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Sembra già passata un'eternità da quando il ritmo delle giornate era scandito dalla "leggera" colazione che doveva soddisfare i miei quattro stomaci, seguito da costruzioni di castelli di sabbia, nuotate, sangrie a volontà, corse tra gli ombrelloni o i tavoli per rincorrere i teppisti, ehm i bimbi scatenati all'ennesima potenza... è presto, sono quasi le 23:00, sento le grida di alcuni ragazzi che stanno spensieratamente festeggiando e io non posso non ringraziare chi mi ha fatto compagnia in questa intensissima settimana! E sperando che il <strong><span style="color: blue;">Piccolo Thor</span></strong> e il <strong><span style="color: #38761d;">Mini Hulk</span></strong> si ravvedano al più presto, beh... penso che un altro anno passerà in fretta: con quei due marmocchi c'è poco da restare con le mani in mano! Mi ero ripromesso di fare tante cose in questa settimana di mare, ma non avevo fatto i conti appunto con i due sudddetti elementi, quindi cercherò di rifarmi al più presto. Ora sto leggendo un libro prestatomi da un'amica che quindi vorrei finire il prima possibile (vedere colonna a lato), mentre il 2 settembre si chiude l'iscrizione ad un concorso cui mi spiacerebbe non partecipare, ve ne parlerò meglio in un altro post. Bene, meglio che vi lasci alle vostre baldoriose nottate, o al vostro meritato riposo, fate voi. Io scriverò un po', poi a nanna: domattina presto il mio cucciolo si sveglierà, al solito, puntuale come un orologio, affamato e voglioso di fare, <strong><span style="color: red;">fare di tutto e di più!</span></strong> Evviva!</em></span> </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><strong>PS Chissà se ho scritto giusto il titolo del post...</strong></span></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-11964822118160696652012-08-11T00:01:00.000+02:002012-08-11T00:01:16.175+02:00Mare, profumo di mare...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlwJDAPSZzTmywJG8tbZG_uNBBg5fW9K8nmn5qq6efUTnES93qp-xGUflI7UMh6mxFszl_oCmSk2s81OfQVtzaRLFqTxy7aVDCZ2ikTjVwmiMfEmr-zNhx9KKiBKDvMd5mO8DhlQ-Ppqko/s1600/libro_spiaggia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlwJDAPSZzTmywJG8tbZG_uNBBg5fW9K8nmn5qq6efUTnES93qp-xGUflI7UMh6mxFszl_oCmSk2s81OfQVtzaRLFqTxy7aVDCZ2ikTjVwmiMfEmr-zNhx9KKiBKDvMd5mO8DhlQ-Ppqko/s1600/libro_spiaggia.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>E mentre la montagna è ormai archiviata tra i ricordi di una fresca, piacevole ma anche movimentata prima fuga vacanziera, ecco che ormai si sente nell'aria quel profumo di salsedine e fritto misto, anzi no, <span style="color: red;">SANGRIA&PAELLA</span>, che mi solletica la mente, al solito distraendomi da ogni mio progetto. Colgo l'occasione per fare i miei migliori auguri di buone ferie a chi in vacanza c'è già, a chi ci andrà, a chi a casa se ne sta, finalmente non devo più invidiare chi già c'è stato visto ormai che ci sono pure io. E ne approffitto per ringraziare il <strong>102°</strong> (YEAH!) acquirente de <strong>Il Grande Fuoco</strong>! Very very grazie! Ho avuto modo di notare come gli ultimi post, quelli relativi ad alcuni miei progetti letterari, siano stati letti con molto interesse: interessanti come sempre alcuni commenti, sono rimasto piacevolmente impressionato e per niente infastidito dal fatto che qualcuno abbia voluto darmi qualche idea. Ora però parto con la voglia di rilassarmi e ricaricarmi per bene: la ripresa sarà ricca di impegni e appuntamenti, il 2013 potrebbe rivelarsi mooolto importante quindi... quindi non vi dico di più, vi lascio un po' col fiato sospeso (ma quando mai!) e vi riauguro buone vacanze, buon divertimento e buone letture! </em></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>(se proprio proprio volete portarvi un buon libro in valigia vi consiglio... NAAA, come non detto!!!)</em></span></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-907943590643102702012-07-17T22:58:00.001+02:002012-07-17T23:06:42.553+02:00Lacrime d'acciaio - Prologo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg37Cu2SYJAp_tW2p1YC_MRDtoj9QMEcEUCw5a5ewzgA_QrLyASv-JT0ulm1g_zj2pTfQLi2LtnUq8xRS4aX2ZvAWO90fX0d1Atkwtoa_7-ssEyC6TIPFdlGgMARMpcMskH1dpz0z0Zzk8-/s1600/love.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" hda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg37Cu2SYJAp_tW2p1YC_MRDtoj9QMEcEUCw5a5ewzgA_QrLyASv-JT0ulm1g_zj2pTfQLi2LtnUq8xRS4aX2ZvAWO90fX0d1Atkwtoa_7-ssEyC6TIPFdlGgMARMpcMskH1dpz0z0Zzk8-/s1600/love.jpg" /></a></div><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ormai non sapeva più quante volte si era svegliato con quell’angoscia nel cuore. Anzi, non riusciva a capire se ancora possedeva un cuore. Non vedeva nulla, solo una profonda ed infinita oscurità senza fine; gli occhi gli pizzicavano, gli bruciavano. Curiosamente, sentiva come se nel medesimo istante gli stessero conficcando nelle orbite due tizzoni ardenti e due pali di ghiaccio. E la fronte gli doleva, manco gli avessero piantato rudemente un grosso chiodo nel cranio. La sensazione era troppo strana ma certamente insostenibile. E quando si rendeva conto di essere sveglio, senza sapere cosa gli stessero facendo, la cosa peggiore era capacitarsi di come tutto ciò continuasse da un tempo che ormai non sapeva e non voleva più ricordare.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"></span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">E poi era solo… così solo… La solitudine era ciò che lo angosciava ancora di più. Non riusciva a comunicare in nessun modo la sua frustrante situazione. Terrore, rabbia, rancore, dolore, rassegnazione. Questo era diventato il suo mondo. Privo della capacità di vedere, parlare, toccare, udire, assaporare o quant’altro, Mad Shark viveva solo per odiare chi o cosa lo stava privando di una vita degna di essere considerata tale.</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">MA UN GIORNO MI VENDICHERO’, LO GIURO!</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Il suo unico pensiero ricorrente, che pareva essere intriso di una logica che non poteva dare scampo, era quella certezza: la possibilità di vendicarsi e distruggere chi lo aveva messo in quell’assurda non-vita che non meritava assolutamente.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">L’ennesimo progetto di vendetta fu interrotto dal sottile ma fastidioso ago, o almeno così immaginava ciò che stava cercando di violare nuovamente i suoi pensieri, che s’insinuò dolorosamente nella sua mente. Penetrava sempre in profondità, senza preoccuparsi minimamente del dolore che gli procurava. Pensava di vederlo mentre piano piano, con noncuranza, s’infilava nel suo cervello scoperchiato e lasciato a marcire all’aria, come fosse la disgustosa frattaglia lasciata sul bancone di un qualunque macellaio di una qualunque colonia esterna d’infimo ordine. Fantasticava e divagava, per non sentire quanto male facesse, come se tutto ciò accadesse al corpo di qualcun’altro. Non voleva vedere la propria carne straziata, ma la immaginava proprio così: un corpo umano informe e al limite della sopportazione, sgraziato da vedersi, deturpato ed imbrattato di sangue, sezionato e maltrattato senza degnarlo di un minimo di rispetto. </span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Questo’ultimo pensiero lo fece pensare a Dio. <em>Dio mio, perché permetti tutto questo? Forse perché non ho mai creduto nella tua esistenza? Va bene. ORA CI CREDO! Adesso puoi farli smettere. Mi senti?! Puoi farli smettere! Fermali! Ferma tutto questo! Fa troppo male, lo sai? Sì, lo sai… e ora ci credo... Ci credo eccome… se esiste tutto questo dolore non può non esistere anche qualcosa di più grande e… meraviglioso. Tutto quello che vuoi… ti prego… ma falli smettere… falli smettere…</em></span><br />
</div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Falli smettere… falli smettere…</em></span><br />
</div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">La litania non aveva mai fine…</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Non poteva chiudere gli occhi perché non sapeva se possedeva ancora delle palpebre. Non poteva piangere perché era convinto di non avere più lacrime da versare. L’amarezza per uno scoramento senza fine ed il dolore sarebbero per sempre rimasti la sua unica verità. Non c’era una domanda che si poneva con crudo realismo, ma una sicurezza ed una certezza che non lasciavano alternative.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Fu così che in un particolare momento, improvviso, nel buio del suo oscuro mondo fatto d’impossibilità di percezione, un puntino luminoso cominciò a pulsare. Prima debolmente, poi con maggiore intensità. E cresceva, cresceva, cresceva a velocità impressionante. Gli faceva male, però era notevolmente preferibile a tutte quelle tonalità di nero e oscurità che sembravano accavallarsi senza fine. Un nero su nero che non dava scampo. Questa era una luminosità che infondeva calore e bruciava, come un grande fuoco inestinguibile. <em>Il fuoco di una fenice che risorge a nuova vita… che strano paragone…</em> <em>un giorno diventerò anch’io una fenice? Anch’io diventerò come il fuoco? Anch’io risorgerò?</em></span><br />
</div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Quando l’esplosione di luce lo abbagliò lasciandolo senza la possibilità di pensare o ragionare, si accorse della piacevole sensazione di quiete che scaturiva da quel meraviglioso fenomeno che lo stava avvolgendo e… consolando? È questo che stava facendo? Che dolce sensazione… crogiolandosi in quel tepore inaspettato Mad Shark si rese conto che ormai, inconsciamente, si era abituato al freddo e al gelo che sentiva o immaginava di provare nel suo mondo fatto di tormenti e privazioni.</span><br />
</div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">«E ora, figli miei, sacrificatevi, affinché vostro padre ritorni nella gloria.» Una voce lo scosse profondamente. </span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Sei tu, Dio?</em> Sentì scaturire l’idea nel proprio pensiero.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">La voce lo aveva assalito con prepotenza. Un’immagine, un ricordo, lo investì con violenza… </span><span style="font-size: large;"></span></div></div></div></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-27051845738483006602012-07-10T22:20:00.000+02:002013-03-07T08:48:00.006+01:00L'Autore di Ricordi - Capitolo Primo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb_CY0WL8Elmtq7GxbGR5rhETUJyfJEBXytj39nnLAt4SEBprj3AfzaXcJJueoJQqj7tGFmmbv7GRZ5gXR_3VCzIDhQWQqTwJbYirchCuPPlaIHPpggRGfz1moPA7bV7WGwM_Q-JoAsGPL/s1600/autore+ricordi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb_CY0WL8Elmtq7GxbGR5rhETUJyfJEBXytj39nnLAt4SEBprj3AfzaXcJJueoJQqj7tGFmmbv7GRZ5gXR_3VCzIDhQWQqTwJbYirchCuPPlaIHPpggRGfz1moPA7bV7WGwM_Q-JoAsGPL/s320/autore+ricordi.jpg" width="226" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Anche quel viaggio sarebbe terminato. A forza di leggere e ascoltare musica. al costo di concludere il libro che da più di un mese pareva dimenticato sulla scrivania del suo studio. Oppure costringendosi a riascoltare ciclicamente i medesimi pezzi con l'accortezza ottusa di saltare sempre quelli che al primo ascolto non sembravano dare emozioni.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Il viaggio, come i pochi precedenti, e come quelli di quando era ragazzo, si sarebbe concluso senza drammi, e con una naturale stanchezza che era necessaria sopportare ogni volta, insieme ad un sospeso senso di tristezza e paura. Ma Mario queste sensazioni se le portava appresso, in ogni posto, come fardello nell'anima, ma stavolta anche come malinconica ombra negli occhi. Questo peso sembrava subirlo più fortemente di sempre perchè diretto nei luoghi del suo passato.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Adesso lo separava da quei posti nè semplicemente il tanto tempo trascorso lontano dal suo paese d'origine, nè soltanto la sua nuova vita ormai già più vecchia, di quasi dodici anni, dall'ultima volta che vi aveva messo piede. Lo separava il suo nuovo modo di essere che per lui era inconciliabile con quello che egli stesso era stato e che gli pareva irrecuperabile, perso per sempre.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Per questo aveva paura d'incontrarsi nel rivedere gli altri e ne soffriva perchè immaginava di non poter provare i medesimi sentimenti di allora, di non riuscire ad avere la capacità di emozionarsi per cose semplici, come gli succedeva normalmente non più di dodici anni prima.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Il Mario di oggi aveva perso la linfa dei sogni, la tenerezza del cuore, la meravigliosa felicità di riempirsi di sole. Adesso preferiva il silenzio, la sera che inghiotte i suoni e le luci, che acceca i sorrisi, il formalismo del dare del "lei".</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Era cambiato notevolmente, e soprattutto negli ultimi tempi, volgendo il suo carattere, comunque da sempre incline all'introspezione, ad uno stato di apparente apatia, assumendo un aspetto distrattoe assorto in chissà quali elucubrazioni interiori. Gli sembrò sconosciuto anche il vecchio libro di poesie che aveva nascosto nella sua prima borsa in pelle e che aveva ricevuto in regalo dai suoi amici, per il suo arrivederci, in un piovoso e stanco venerdì di marzo...</span></div></div><br />
Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-47748375307877482202012-07-06T23:57:00.001+02:002012-07-10T22:03:39.039+02:00Le Cronache di Darkon - Prologo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSqLD-ULmRkExEN20MiRB1n3r3QPcIqB_kFFYBnlwArKH_SBYAnkBRwK5xrTO-rh6Ardk9BXojmT9eaYOGmSR2YM6OvqaOqdoj17owDI030TwHYybuqx3u_W_vj_h_FMehgtBG1nFYzv29/s1600/incipit+cronache+darkon.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" sca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSqLD-ULmRkExEN20MiRB1n3r3QPcIqB_kFFYBnlwArKH_SBYAnkBRwK5xrTO-rh6Ardk9BXojmT9eaYOGmSR2YM6OvqaOqdoj17owDI030TwHYybuqx3u_W_vj_h_FMehgtBG1nFYzv29/s1600/incipit+cronache+darkon.jpg" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Il vento le gridava nelle orecchie. Il cielo era cupo, minaccioso. Le nuvole si rincorrevano rabbiosamente, mentre alcuni sparuti gabbiani volteggiavano indecisi sul da farsi per poi planare sull’enorme specchio d’acqua nera sottostante.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Giocherellò un po’ con i lunghi capelli lisciandoseli e raccogliendoli in un’improbabile coda, poi si sistemò nervosamente con un tocco leggero gli occhiali da presbite che portava con elegante disinvoltura. Infine, intirizzita per il freddo che le saliva per le gambe nude attraverso lo spacco del lungo spolverino beige, si infilò le mani nelle tasche e s’irrigidì, cercando di trattenere un po’ di calore. Era ipnotizzata dallo splendido verde intenso del prato che contrastava con il triste grigiore delle rocce del dirupo e con il nero mortale degli scogli che affioravano aguzzi, taglienti e terribili. Il sole era oscurato, eppure l’erba sembrava brillare con incredibile vitalità: ogni singolo stelo ondeggiava soffice al vento, catturando la sua attenzione.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">«Così questo posto ti fa pensare a casa!» Urlò per paura di non essere udita per via dell’imminente temporale. Nessuna risposta. Si riassettò il colletto dell’impermeabile per proteggere meglio l’esile collo da eventuali colpi d’aria. Poi si dondolò avanti e indietro sui piedi: sulle punte delle dita, poi sui talloni. Sulle dita infreddolite, poi sui talloni ormai insensibili. Ancora e ancora. Con un certo ritmo. Lentamente.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">«E’ già arrivato il mio turno?» gridò nuovamente.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ancora silenzio.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Si girò quel tanto che le bastò per guardarlo meglio. Era stata addestrata nelle migliori accademie, sapeva cosa aspettarsi da lui. Se si fosse mosso per avvicinarla, avrebbe reagito e non l’avrebbe lasciato fare, come con tutte le altre. Vittime, pensò. Ecco cosa siamo diventate agli occhi della gente. Semplicemente le vittime di un folle maniaco sadico e squilibrato. Eppure non doveva andare in questo modo. Da come mi guarda so che mi odia. Percepisco chiaramente la sua furia omicida. Dio mio, cosa abbiamo fatto…</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Guardò tristemente l’orizzonte limitato da una scura linea spessa e nera. Il profondo suono in lontananza della sirena di un peschereccio la ridestò. Ebbe paura. Sentì il suo fiato caldo e soffocante vicino ad un orecchio, mentre una mano le si insinuava decisa nell’impermeabile. </span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Non la spaventava sapere che tra breve sarebbe morta, ma il dolore, oh, quello sì, lo temeva. Sapeva che sarebbe stato molto doloroso. Sperava solo che durasse il meno possibile. Una lacrima le solcò il viso.</span></div><br />
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</div><span style="font-size: large;"></span><br />
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</div><span style="font-size: large;"></span></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-15168389494613105262012-06-02T00:20:00.000+02:002012-06-02T00:20:54.247+02:00Rimugina la mente...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfCZY0XJZC2wtLA9F8ej1K8eJaomAYyRdJ0zz1dOyDHOJ9gX5vM5gRLXT04gjjmgCMRTf6xo64byCNqpNsJR-KlKqMtsutP5ueoxAmBk8iAmpXJ4S2r-FBIZhCCc66jJMGHIxyCazcwqFk/s1600/librimare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="194" rba="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfCZY0XJZC2wtLA9F8ej1K8eJaomAYyRdJ0zz1dOyDHOJ9gX5vM5gRLXT04gjjmgCMRTf6xo64byCNqpNsJR-KlKqMtsutP5ueoxAmBk8iAmpXJ4S2r-FBIZhCCc66jJMGHIxyCazcwqFk/s320/librimare.jpg" width="320" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Mmmm... e ancora mmmm... si avvicina un nuovo giorno, le mie dita scorrono veloci sulla tastiera cercando di vincere una lotta contro il tempo che... che niente, non porta da nessuna parte! Un po' ho scritto, un po' ho "teorizzato" nuovi concetti, appuntato alcune idee (non su pc! che vizio!), un po' mi sono perso nell'ennesima riflessione su di una recensione pervenutami su</em> <strong>Il Grande Fuoco</strong><em> (e su cosa se no?!). Ricordo di aver detto che avrei fatto le prime statistiche su come stava andando il libro, sia per quanto riguarda le copie vendute e relativi commenti pervenutomi, sia per quanto riguarda la</em> <strong>Catena di Lettura</strong> <em>in corso. So di essere un po' tantino in arretrato per quanto concerne l'aggiornamento suddetto, ma come ho già detto in passato, naturalmente rammaricandomene, il-tempo-non-basta-mai. Sì, lo so, non sono l'unico per cui è così, ognuno ha il suo da fare, i suoi impegni di qualunque tipo, però... c'est la vie! E poi... è ormai giunto il periodo delle grigliate, dei picnic, delle gite, del godersi le giornate senza fine: e proprio per questo finirà che mi ridurrò come "L'uomo senza sonno" (avete visto il film? no? da vedere, poi mi direte!). Dicevo della recensione: alcune potete leggerle registrandovi gratuitamente sul sito </em></span><a href="http://www.anobii.com/"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>www.anobii.com</em></span></a><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em> e digitando nel motore di ricerca "Il Grande Fuoco", se no, con un po' di pazienza (lo so, ne avete già tanta se siete ancora qui che leggete 'ste quattro righe) le vedrete postate qui nel blog in un futuro neanche troppo lontano. Torniamo per l'ennesima volta all'ultima recensione: mooolto costruttiva e interessante. Mi viene quasi da pensare che certi lettori siano più attenti di certi addetti ai lavori. Dovrei dirlo sottovoce per non rovinarmi già in partenza, però a meno che alcuni di voi non siano del settore (editor, correttori di bozze, insegnanti di lettere), ebbene, come spiegare certe precisazioni così attente e mirate? Sia chiaro: ben vengano certe critiche, solo così potrò evolvermi... Che il mio "esercizio di scrittura" raggiunga tutti voi! </em></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em><strong>Buona notte e buone letture a tutti!</strong></em> </span></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-84608342552475937992012-05-28T23:04:00.000+02:002012-05-28T23:04:13.892+02:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/br60xya2gnw?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-64890552623387348122012-05-28T22:34:00.002+02:002012-05-28T22:47:30.201+02:00Frammenti #2<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBZW3Bnl_5xizgy83LC-4Vjw4X3Kdr-oWD0VruRePDXj3yUWJY8UjqdBZTBetoFdNFhb13jWcVyANmy7Pw9TxgMHnfDSlYdfNsasqCbXFc9sLDVYjmYNI9M0yMzx0UU75BNjKzAxLlJltX/s1600/cancellare(39).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="307" qba="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBZW3Bnl_5xizgy83LC-4Vjw4X3Kdr-oWD0VruRePDXj3yUWJY8UjqdBZTBetoFdNFhb13jWcVyANmy7Pw9TxgMHnfDSlYdfNsasqCbXFc9sLDVYjmYNI9M0yMzx0UU75BNjKzAxLlJltX/s320/cancellare(39).jpg" width="320" /></a></div><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">"...amare è un verbo, non un sostantivo. Non è una cosa stabilita una volta per tutte, ma si evolve, cresce, sale, scende, si inabissa, come i fiumi nascosti nel cuore della terra, che però non interrompono mai la loro corsa verso il mare."</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Tratto da <span style="color: red;"><strong>Bianca come il latte, rossa come il sangue</strong></span> di <strong>Alessandro D'Avenia</strong>, pag. 237</em></span></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-79426943981869133842012-05-14T23:42:00.001+02:002012-05-19T23:45:09.541+02:00Custodi del Portale (La Nuova Stirpe)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoMc910XYywJlQ7ZEauuBAAIQEfLsWZRGjc0avUBBkhvzhBeUTu8jYS2lUk3C8yddlZUrbyuTw53wXmpHcsCaxVAP6St2jVbsrHNRtpfFdWM59ZTuqkIV7zLq_mBXJyLtwynlb2wwev5bD/s1600/scinco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" dba="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoMc910XYywJlQ7ZEauuBAAIQEfLsWZRGjc0avUBBkhvzhBeUTu8jYS2lUk3C8yddlZUrbyuTw53wXmpHcsCaxVAP6St2jVbsrHNRtpfFdWM59ZTuqkIV7zLq_mBXJyLtwynlb2wwev5bD/s320/scinco.jpg" width="263" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">La giungla era silenziosa. In attesa. In ascolto. Muovendosi furtivamente gli agili Scinchi dalla cresta gialla stavano seguendo le tracce lasciate incautamente da quegli insulsi umani che cercavano di fuggire. Ma l’intricata foresta si stava dimostrando un ostacolo ben più grande del previsto, per quegli sprovveduti. Aumentarono l’andatura. Volevano assolutamente raggiungerli prima del calar del sole. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"></span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Un urlo, seguito da voci concitate ed il clangore metallico di armi che colpivano altro metallo, attirarono la sua attenzione. Sibilando e gorgogliando rallentò l’unità formata da esperti Scinchi armati di arco corto e frecce avvelenate, poi, quasi cinguettando, li esortò ad accelerare ulteriormente. Raggiunta una piccola radura notò con disappunto come i fuggiaschi umani avevano trovato una fine orrenda finendo stritolati e dilaniati da alcuni rovi carnivori nascosti nella bassa vegetazione. Alla tenue luce del sole, anche se sporchi di sangue e di brandelli di carne, luccicavano e risplendevano le piastre e i manufatti d’oro trafugati al tempio. Ma recuperarli era ardua impresa: bisognava evitare i tentacoli e le bocche affamate delle piante assassine. E il suo intuito gli diceva che c’era dell’altro. Indeciso sul da farsi non si accorse subito della bava che umidiccia e calda gli stava colando sul capo. La sua attenzione fu ridestata solo quando una poderosa zampata lo colpì alle spalle, tanto quanto bastò per farlo avanzare di qualche passo barcollando. Un paio di metri più avanti le liane si tesero pronte a stritolare e le bocche si aprirono in famelica attesa, sembrando sgargianti fiori tropicali dal delicato profumo che invitava ad annusarli. Il prode Scinco si voltò irritato, ma spalancò gli occhi per la sorpresa quando vide un grosso Sauro, un po’ più grande del normale, che lo sovrastava digrignando gli aguzzi denti. Non era la sua zona di competenza! La sua truppa di arcieri era già stata trucidata in malo modo, a mani nude: notò le posizioni scomposte assunte dai cadaveri stesi al suolo. Altri Sauri, di dimensioni più consone, se ne stavano silenziosi e guardinghi tutto intorno a loro. Il grosso Sauro, probabilmente un Veterano Sfregiato, indossava piastre dorate, bracciali, un pellicciotto di leopardo, un copricapo variopinto e, cosa che lo sorprese, impugnava un’ascia a due mani tanto grande che anche un Kroxigor avrebbe faticato a maneggiarla. Il colore della sua spessa pelle a scaglie, viola con riflessi rossastri, lo fecero riflettere un istante, ma la paura e la sorpresa lo paralizzavano impedendogli di pensare. Appoggiando una zampa all’elsa del pugnale che portava alla vita, il Sauro, col grosso muso e sbuffando dalle grandi narici, gli fece un gesto intimandogli d’avanzare verso la radura, dove la trappola mortale lo aspettava. Scorgendo un ghigno quasi divertito nel terribile sguardo del bestione, gli occhi dello Scinco si fecero sottili ed indagatori. Ecco un altro dettaglio: un occhio dello Sfregiato era protetto da un disco d’argento con incastonata una pietra verde. Più grosso del normale, un’arma gigantesca, un occhio solo, l’inconfondibile Marchio di Tepok… Impossibile! Rèzel! Il sanguinario! Voltandosi nuovamente verso la radura mise insieme il confuso puzzle che inizialmente gli era sembrato indecifrabile. Quelle liane, i rovi, i fiori. Non era quello il loro posto, alla luce del sole e nella vegetazione così bassa! E il corpo degli umani: ora gli sembravano fatti a pezzi in ben altro modo. Guardò di nuovo i Sauri. Alcuni avevano le mascelle e le armi insanguinate. Cominciò a capire. Incrociò nuovamente lo sguardo col suo boia. Impugnava già la sua grande ascia a due mani, con quale leggerezza e maestria, e stava per colpirlo quando si bloccò a mezz’aria, titubante e, incredibile per un Sauro, in preda di un’emozione, sia essa paura, nervosismo, eccitazione, non sapeva dire quale. Un’ombra lo ricopriva, ma non era quella di Rèzel. Si voltò e questa volta ebbe paura per davvero… </span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Un fantasma! Un Sauro fantasma! Un Sauro fantasma grande, grosso, cattivo! Un Sauro albino dagli occhi di ghiaccio, impenetrabili e terrificanti. Non era grosso quanto Rèzel ma incuteva timore ed emanava un’aura di energia immensa. L’aria si era fatta pesante e ci si muoveva faticosamente, come schiacciati da una mano invisibile. I sauri, indietreggiando, avevano tutti chinato il capo e abbassate le armi, in segno di sottomissione. Rèzel era titubante. Stavolta era impossibile sbagliarsi! Era il Signore della Guerra, il Prescelto dagli Dei, l’Innominabile: era Apocalisse! E dunque, costui che stava per giustiziarlo era davvero Rèzel, l’araldo del braccio armato degli Antichi. </span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ciò che accadde poi, sarebbe divenuta leggenda. Apocalisse, sempre con lo sguardo perso in quello di Rèzel, posò una zampa sulla minuscola spalla del prode Scinco. Prese da dietro la schiena qualcosa che gli porse: una curiosa arma a due lame, entrambe a forma di falce. Ma fu solo quando i suoi occhi da blu ghiaccio divennero rosso fuoco che Rèzel ripose a sua volta la sua ascia e chinò il fetido muso grugnendo. Sommessamente, il Sauro albino bofonchiò qualcosa: ”Shark”. Da quel giorno quello sarebbe stato il nome del nuovo devotissimo servo del Prescelto dagli Dei…</span></div><br />
<div align="justify"></div><br />
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</div><span style="font-size: large;"></span><br />
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</div><span style="font-size: large;"></span></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-48289055096247101302012-05-14T23:32:00.000+02:002012-05-14T23:32:55.994+02:00Custodi del Portale (La Piana di Woodland)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKNNufwI53zl8vaYO-UKqthieCTUAtYKACHUatdJrWf-I9wZhfR0aRpfbzT8Z8ZDN-MBLAN_6muAREUyJwtGq3qEfH5GeDqcgQhrDacQWkM7ZmxlM_-bKi6R7ekrC6UHdYHFWvY8SKfA5K/s1600/lizardmenartwork2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" dba="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKNNufwI53zl8vaYO-UKqthieCTUAtYKACHUatdJrWf-I9wZhfR0aRpfbzT8Z8ZDN-MBLAN_6muAREUyJwtGq3qEfH5GeDqcgQhrDacQWkM7ZmxlM_-bKi6R7ekrC6UHdYHFWvY8SKfA5K/s320/lizardmenartwork2.jpg" width="256" /></a></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span> <br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"> </span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Come tutti i Lizard, Lord Kai non provava sentimenti, eccetto l’istintiva aggressività e ferocia che contraddistingueva la sua specie. Tra tutti i possibili futuri contemplati, ciò che era successo nella valle di Woodland non era stato di gradimento del potente Slann. Secondo Ràshid, l’attendente Sacerdote Scinco inviato sul campo di battaglia, il Prescelto dagli Dei aveva manifestato il suo potere originando un concatenarsi di eventi indesiderati. Era prevista una disfatta totale, ma la vittoria schiacciante sui prodi Cavalieri del Graal e la lunga resistenza contro l’Impero e un’armata di Non Morti, prima di soccombere, aveva destato molte perplessità. L’astuzia e la velocità di Shark, l’eroe indiscusso tra gli Scinchi guerrieri, non poteva competere con la forza di Rèzel, figuriamoci col Portatore del Marchio Benedetto. I campioni delle truppe di Sauri erano ispirati dal Signore della Guerra, quindi inaffidabili. L’Anziano Nakai era ancora in coma dopo il titanico scontro con un enorme Rattogre del Clan Pestilens. La soluzione risiedeva nelle sperdute giungle nei pressi delle Terre Proibite. Nella città di Sirviax stavano nascendo guerrieri che manifestavano i primi sintomi dell’esposizione nefasta al miasma energetico del Caos. Presto l’Unico Custode del Portale avrebbe avuto un nuovo potente servo, devoto e inarrestabile…</span> </div><br />
</div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-86689904719766889862012-05-08T00:28:00.001+02:002012-05-08T00:31:14.602+02:00Custodi del Portale (Genesi)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-xvL4jTssVR4bklaclt_2Gx0El0JSXR7eVtqSLdp93PedOB9_PsyzRdE1_iFfkrxaH6v6caOvFDSx9ReooDxZ_qIJ8VO_cE1_320f3XoONzr-HYdmCiBesKc4WDyUsnNLQAv58LPhQR4T/s1600/lizard.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" mea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-xvL4jTssVR4bklaclt_2Gx0El0JSXR7eVtqSLdp93PedOB9_PsyzRdE1_iFfkrxaH6v6caOvFDSx9ReooDxZ_qIJ8VO_cE1_320f3XoONzr-HYdmCiBesKc4WDyUsnNLQAv58LPhQR4T/s1600/lizard.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Il collasso energetico del Portale Dimensionale del Polo Settentrionale fu l’inizio della fine: l’imperscrutabile disegno degli Antichi era rimasto incompiuto e peggio ancora il Caos, in tutte le sue forme, aveva fatto la sua comparsa. I prediletti dei misteriosi e dimenticati viaggiatori dello spazio, i potentissimi Maghi Sacerdoti Slann, incuranti del destino delle altre razze protette dai loro signori, intrapresero l’unica via loro logica e possibile: perseguire il Grande Disegno.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Per custodire e difendere i Portali Dimensionali erano stati creati gli Slann di quarta generazione. Il giorno della tragedia molti di essi perirono, altri furono decimati nelle sanguinose e cruenti battaglie con le implacabili orde demoniache. Centinaia di millenni più tardi, quando nani, elfi ed umani ancora non erano all’apice del loro sviluppo, il Disegno Originale era ancora l’unico obbiettivo. Purtroppo, delle piastre rimaste in loro possesso, poche erano decifrabili e comprensibili, ed ogni interpretazione dei testi dei maestri scomparsi era troppo soggettiva, nonostante la collaborazione a livello telepatico dei più potenti Slann ancora in vita. Tra questi, Lord Kai (dimenticato/perduto nel linguaggio sauriano) nonostante la giovane età (era di quinta generazione) dimostrò una particolare aggressività e attitudine al combattimento, nonché un’ineguagliabile dimestichezza nelle arti magiche. Quando il Venerabile Lord Kroak col suo terrificante potere sconvolse l’intero pianeta , separando le Terre Meridionali dal resto di Lustria, fu proprio grazie all’armata di Lord Kai che l’esodo degli Uomini Lucertola dalle Terre Settentrionali ebbe successo.</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Autoproclamatosi l’Unico Custode del Portale, il feroce Slann iniziò un’eterna lotta contro le forze del male, interpretando come una benedizione degli Antichi la nascita tra i suoi Sauri di un albino, evento raro di quei tempi. Quest’ultimo, quando il suo comandante non scendeva personalmente in battaglia, era l’indiscusso generale: dotato di una forza devastante e di una sagacia tattico-militare sconosciuta ai Sauri si era preso l’appellativo di Signore della Guerra, e in tutta la popolazione era conosciuto come “Apocalisse, il Prescelto dagli Dei”. Col suo fido braccio destro, il potentissimo Rèzel, l’unico Sauro in grado di impugnare un’arma a due mani con la disinvoltura di un Kroxigor, riuscì nell’impresa di abbattere un gigantesco demone cornuto. Il suo cranio, dopo gli appropriati trattamenti rituali, fu donato a Lord Kai che da allora, come Lord Mazdamundi, crede nella profezia di Querchi (probabilmente un Antico) divinità poco conosciuta ai comuni Lizard. La profezia recita: ”Favorito sarà colui che cavalca la bestia cornuta”.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Ma tra alcuni Maghi Sacerdoti Slann, Lord Kai non è ben visto: la sua costante presenza nelle Terre Maledette, le terre dimenticate dagli Dei, suscita qualche perplessità. La sua esposizione continua e massiccia alle energie malefiche del lato oscuro potrebbero averne alterato spirito e corpo. Una prova sarebbe il suo indiscriminato e discutibile uso di magie carpite volontariamente dalle Sfere Proibite. D’altronde è l’unico in possesso della misteriosa piastra del Guardiano, mai interpretata e unica nel suo genere. Che abbia davvero il favore degli Dei?</span></div><br />
<br />
<div style="text-align: justify;"><br />
</div><span style="font-size: large;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><br />
</div><span style="font-size: large;"></span></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-27805727071024785592012-04-26T23:24:00.001+02:002013-03-11T19:21:28.143+01:00Quattro chiacchere con... Taglialatela Scafati Santolo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2oDEJvZ99wyx0I3oGwmrnCq88J4sPM8Az4Is9TM5wjKcJBTb0v1DLtjW-1c46Z7CPHqwH9y3QN3tvmR1rDuNF_2OBjnajdi-x701JGaBTLjXUK3XEQ32Hn_KHOkNEaXHInFebfq-t9g4f/s1600/autore+ricordi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2oDEJvZ99wyx0I3oGwmrnCq88J4sPM8Az4Is9TM5wjKcJBTb0v1DLtjW-1c46Z7CPHqwH9y3QN3tvmR1rDuNF_2OBjnajdi-x701JGaBTLjXUK3XEQ32Hn_KHOkNEaXHInFebfq-t9g4f/s320/autore+ricordi.jpg" width="226" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">In un 2012 che stenta a partire col ritmo giusto, riusciamo finalmente a trovarci con <strong><span style="color: red;">Santolo Taglialatela Scafati</span></strong> per una bella "chiaccherata". Ho la fortuna di averlo come collega, anche se in reparti e con manisoni differenti, quindi capita d'incrociarsi e scambiare qualche battuta. Per questa intervista mi piace immaginare un nostro casuale incontro alle macchinette del caffè, sarà quindi una cosa lampo, se no i capi...</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">1) Ciao! Allora, com'è?</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ciao <strong>Silvio</strong>, tutto bene, grazie. Sono contento di ritrovarmi, anche se virtualmente, con te all’area break…innanzitutto grazie per l’invito…</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">2) Figurati! Complimenti ancora per "<strong>L'Autore di Ricordi</strong>", l'ho già letto un paio di volte e davvero mi lascia sempre piacevolmente emozionato! Mi è piaciuta molto anche la dedica. L'idea che un giorno tua nipote possa "posare gli occhi su qualcosa di tuo"... poetico. Come tutti i tuoi lavori del resto. Ma di un po', so che ti piace molto scrivere anche testi di canzoni, e per qunato riguarda la poesia?</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Mi fa molto piacere che hai sentito il desiderio di rileggere il romanzo. Quella che si racconta nel libro è una storia comune, che appartiene a ciascuno di noi, perché i sentimenti fanno parte della natura umana. Anche i “cattivi” si innamorano, anche le persone “logiche” si lasciano rapire dalla “illogicità” di un sentimento.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nella prefazione faccio riferimento alla mia “nipotissima” Anna perché il romanzo l’ho ultimato poco dopo la sua nascita e la prefazione è stata scritta alla vigilia della mia ripartenza per Milano dopo le festività natalizie del <metricconverter productid="2008, in" w:st="on">2008, in</metricconverter> quei pochi giorni in cui l’ho potuta conoscere. Il linguaggio poetico che indichi nel romanzo ha in effetti la radice in quello che sono stati per vari anni il mio hobby preferito: la poesia propriamente detta e la poesia in musica. Per questo, il romanzo ha quasi una connotazione da “poesia scritta in prosa”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e non solo per la presenza di numerosi inserti poetici nel testo, ma propriamente per l’utilizzo di metafore e di descrizioni interiori per le quali si accorda un linguaggio più ricercato, meno comune.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">3) Ma cos'è che ti ispira? Particolari situazioni e stati d'animo precisi, la vita di tutti i giorni, o devo supporre che come me vivi in un mondo tutto tuo fatto di carta, inchiostro, sospiri...</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Direi che dipende da cosa si va a scrivere: per esempio, con le canzoni quello che faccio è iniziare a comporre partendo da un ricordo, cercando di rievocare non precisamente qualcuno, ma uno stato d’animo associato a quel qualcuno. Dopo i primi accordi, metto giù quello che è un abbozzo di testo che verrà poi terminato in maniera più celebrale che sentimentale. La poesia invece resta per il 99 % frutto di un’ispirazione, i rimaneggiamenti solo minimi: preferisco una poesia imperfetta ma profondamente ispirata ad un esercizio di stile tecnicamente valido ma freddo. Sarebbe altrimenti come dipingere un cuore incapsulato in un <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>iceberg. Nel caso del romanzo, essendo il lavoro più lungo e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dato che la sua stesura richiede lo sviluppo di una storia, non esiste mai solo il proprio stato d’animo, solo l’ispirazione, ma si deve far riferimento a situazioni di vita di tutti giorni per rendere quanto si scrive credibile. Lo scrittore chiuso nella propria stanza ha bisogno di una fantasia illimitata. Ma non tutti ce l’hanno e ciò che può sembrare un limite è invece una forza: chi non possiede<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>una grossa capacità d’invenzione, per poter scrivere ha necessità di dover osservare, documentarsi, conoscere, imparare, prendere in prestito storie e personalità di altri. Un esempio: esistono nel romanzo personaggi ispirati a persone che ho conosciuto, anche se non fisicamente simili, ma nel modo di comportarsi quel dato personaggio si comporta in modo coerente perché si muove in un certo contesto, in una data situazione, come si sarebbe grossomodo comportata la persona reale che ha fatto da fonte di ispirazione. La stessa storia del libro prende liberamente, anche se abbastanza da lontano, lo spunto da un racconto fattomi per caso da una persona che ho conosciuto alcuni anni fa in un circolo scacchistico di Milano: un affermato ingegnere calabrese che da giovane aveva deciso di cambiare vita, ma che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>aveva nel cuore un motivo per lui ancora valido per ritornare, prima o poi, al punto di partenza.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">4) In questo periodo stai lavorando a qualcosa di nuovo?</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">In effetti ho iniziato ormai da qualche tempo la stesura del secondo romanzo, anche se con molte interruzioni e ripensamenti: si tratta di un lavoro più ambizioso del precedente, che si differenzia da “<strong>L’Autore di Ricordi</strong>” per la <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>trama più fitta e per l’uso di un linguaggio più convenzionale perché non si tratta in questo caso di un romanzo intimista con le descrizioni approfondite di quelle che sono le interiorità dei personaggi: questo secondo romanzo, dal titolo provvisorio “In riva ai tuoi occhi” racconta di un mistero, di un omicidio, ma è soprattutto un romanzo di formazione. Come ti dicevo è un’opera che ritengo più ambiziosa della precedente, e per questo ci lavoro quando mi ritengo sufficientemente ispirato.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">5) So che in passato hai partecipato a qualche concorso, e qualcuno è andato più che bene. Intendi farlo anche quest'anno?</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Diciamo che “<strong>L’Autore di Ricordi</strong>” è stato abbastanza apprezzato, vincendo il secondo premio ad un concorso internazionale di letteratura italiana tenuto a Savona, nel 2010 e alcune poesie contenute nel libro hanno ricevuto diversi riconoscimenti (come poesie finaliste a concorsi nazionali).</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Prevedo la definitiva stesura di “In riva ai tuoi occhi” per l’estate e di certo concorrerò a premi in autunno come romanzo inedito.</span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">6) Dì un po': cosa ti aspetti da questo 2012?</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Per questo 2012 spero di poter ripubblicare “<strong>L’Autore di Ricordi</strong>” con un editore nuovo, con un editing più accurato (sono in trattativa con una casa editrice di maggiore diffusione della precedente) e di riuscire a far apprezzare anche “In riva ai tuoi occhi” ai lettori che hanno letto con emozione il primo.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Vabbuò (mi lascio contagiare dalla sua "dialettica"), beviamoci 'sto caffè prima che si raffreddi. Ah, ma vai di già?!</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Eh sì, mi stanno cercando in tutta l’azienda. Vado Silvio, grazie per la chiacchierata e buona fortuna anche per la tua vita artistica…</span><br />
<span style="font-size: large;"><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">Grazie a te! Per tutto quanto: e in bocca al lupo! </span><br />
<span style="font-size: large;"><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span></div><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>E' già andato... di corsa, come al solito... Mi sono dimenticato di chiedergli che libro vorrebbe consigliare...Mmm...</em></span><br />
<span style="font-size: large;"><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><br />
<span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"></span></span><br />
<span style="font-family: Times;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;"><strong>PS</strong> Naturalmente, sempre a breve (!) posterò il primo capitolo del libro, così vi farete un'idea di quello che scrive il nostro amico <strong>Santolo Taglialatela Scafati</strong>!</span><em> </em></span></span></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-30841385822290410592012-04-18T22:59:00.000+02:002012-04-18T22:59:31.026+02:00Frammenti #1<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfI7BrDfw3gKTpnGMLIL1h8Z8N4MRRKy0u5JPxxlCJfFBzr8zLcp8DW5bFLzTX-FK57hiuGnxvQ9RYCyn-SuHAozz8S1g8I1848AyMzxDBGs1R3QALvF8KNJFiMcYRq7Wn-K6AozcJnFlL/s1600/occhi+cuori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" nda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfI7BrDfw3gKTpnGMLIL1h8Z8N4MRRKy0u5JPxxlCJfFBzr8zLcp8DW5bFLzTX-FK57hiuGnxvQ9RYCyn-SuHAozz8S1g8I1848AyMzxDBGs1R3QALvF8KNJFiMcYRq7Wn-K6AozcJnFlL/s1600/occhi+cuori.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;">"Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno è guardare gli occhi come parte del volto. L'altro è guardare gli occhi e basta, come se fossero il volto. E' una di quelle cose che mettono paura quando le fai. Perchè gli occhi sono la vita in miniatura. Bianchi intorno, come il nulla in cui galleggia la vita, l'iride colorata, come la varietà imprevedibile che le caratterizza, sino a tuffarsi nel nero della pupilla che tutto inghiotte, come un pozzo oscuro senza colore e senza fondo. Ed è lì che mi sono tuffato..."</span></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times; font-size: large;"><em>Tratto da</em> <strong><em><span style="color: red;">Bianca come il latte, rossa come il sangue</span></em></strong> <em>di <strong>Alessandro D'Avenia</strong>, pag. 154</em></span></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-43862889084825238562012-03-25T00:07:00.002+01:002012-03-27T22:28:39.843+02:00Se una rondine non fa primavera...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI4nAHJ7TY2Iqnu95lv4zBjQEDmwWY7TXQhkzdU0bttTHbWXpX2qxmv6K8ilr9PcApNpi6nvzli5AsAoNaZgrsn_EEy3Macs0qYe6XliAo-Q5ZfKPPqWbz0pUdORycLEg56vs3TO1dWJYp/s1600/mazzi-di-fiori-vari-su-un-libro-opere-di-carta-500x375.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI4nAHJ7TY2Iqnu95lv4zBjQEDmwWY7TXQhkzdU0bttTHbWXpX2qxmv6K8ilr9PcApNpi6nvzli5AsAoNaZgrsn_EEy3Macs0qYe6XliAo-Q5ZfKPPqWbz0pUdORycLEg56vs3TO1dWJYp/s320/mazzi-di-fiori-vari-su-un-libro-opere-di-carta-500x375.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Dopo una buon'ora passata a navigare e un'altra a scrivere un po' del nuovo libro, faccio una "pausa"... scrivendo! A parte che scoprire dall'web che è già arrivato il momento di portare avanti l'ora è stato di per sè un trauma, ebbene, cosa fareste se come un archeologo vi ritrovaste con in tasca da ore un post-it scritto chissà quando e ormai ritenuto perso e dimenticato, rinvenuto tra i giochi del figliol prodigo (anzi, preciso che è stato proprio lui che me l'ha gentilmente dato, pescandolo dai suoi suddetti effetti personali, sorridendo e dondolando la sua testolina riccioluta tutto compiaciuto) recante un preciso messaggio: <strong>concorso in scadenza il 30 Marzo, invio racconto max il 25</strong>... Beh, il pomeriggio è trascorso senza che potessi anche solo mettermi tranquillo un attimo a pensare al da farsi, anzi, me la son presa proprio comoda. Già in passato ho visto come racconti o storie troppo ragionate non abbiano portato a nulla, mentre quando mi sono lasciato guidare dall'istinto, dall'ispirazione, dalla mano in preda ad un raptus, i risultati siano stati ben diversi. Così facendo, fino a poco fa, nonostante il foglietto incriminato fosse poi stato messo in bella vista a margine del netbook, niente: l'ho ignorato e ho continuato a fare come nulla fosse, finchè...</em> <strong>DIN!</strong><em> Ecco che qualcuno ha premuto l'interruttore giusto! (Beh, avete ragione, l'interruttore non fa proprio questo rumore...) Interrompo tutto, prendo uno dei miei innumerevoli quadernetti (avete presente quelli del noto supermercato con su tutti quei personaggi trasformati in ortaggi o verdure?), sguaino la mia penna preferita e butto giù al volo la storia in un attimo, come se fosse sempre stata lì, tirata semplicemente fuori da un cassetto. Sicuramente domani mi alzerò, guarderò quello che ho scritto e mi autodenuncerò come folle, ma poi con un'aggiustatina tutto sarà a posto e pronto all'invio. Anzi, mi viene in mente che i concorsi per racconti brevi a cui volevo partecipare quest'anno erano più di uno: altri post-it da cercare?</em> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Intanto colgo l'occasione per qualche aggiornamento. E' stata finalmente fatta l'intervista all'autore del libro <span style="color: blue;"><strong>L'Autore di Ricordi</strong></span>, <strong><span style="color: purple;">Santolo Taglialatela Scafati</span></strong>: dovrei postarla a breve, così come il primo capitolo del libro citato.</em></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Ho partecipato alla mia prima <strong>Catena di Lettura</strong>; avrò modo presto di recensire il libro che ho letto e chissà, magari di intervistarne l'autore.</em></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>Dovrei finalmente avere qualche statistica interessante riguardo al mio libro, come già accennavo in un recente post. Poi finalmente vorrei postare qualcosa di mio, incipit di romanzi, racconti, giusto per vedere che ne pensate e se ce la fo ancora... ;)</em></span></div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-213799011933547391.post-18475679216773844422012-03-23T23:31:00.001+01:002012-03-23T23:35:20.162+01:00Vamos!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWN5h_snf71HJefxd9fMRN55pSoZhU2Zq1Uvgqub20kvi2oiKxAoqlr4yn0L-Dobk5L2MKsn5dFZ_KghYoXJ_kgbLW7KEzFnSOnbdtbOgu6GbSKqJdyKpa9ofHYAo_ejwu06UwvUho-okc/s1600/shutterstock_45199597.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img aea="true" border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWN5h_snf71HJefxd9fMRN55pSoZhU2Zq1Uvgqub20kvi2oiKxAoqlr4yn0L-Dobk5L2MKsn5dFZ_KghYoXJ_kgbLW7KEzFnSOnbdtbOgu6GbSKqJdyKpa9ofHYAo_ejwu06UwvUho-okc/s320/shutterstock_45199597.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif; font-size: large;"><em>C'è chi le chiama coincidenze, chi inneggia al caso, chi rimanda tutto al fato o al destino o a chissà cos'altro. Fatto sta che domenica il mio piccolo ercolino avrebbe fatto la sua prima "uscita ufficiale", nel senso che finalmente, mangiando ormai di tutto (e quando dico di tutto intendo proprio di tutto! Tutto suo padre, eh eh eh) ebbene, gli intrepidi genitori avevano pensato di andare in un preciso ristorantino sapendo che avrebbero trovato il giusto ambiente per metterlo alla prova. Neanche a metà strada, anzi, appena partiti, ed ecco il cambio di programma. Praticamente ci siamo fermati in un altro posticino, quasi sotto casa. Situazione idilliaca (tanta tranquillità e ambiente piacevole), magnata godereccia (apprezzata anche dal piccolo 4stomaci), ed ecco la sorpresa: già conosciamo i proprietari del ristorante ma... non si finisce mai di stupirsi! E tutto comincia con la moglie che mi chiede del libro che ho scritto e poi vuole scambiare quattro chiacchere. Ed è un tripudio di scambi d'opinione sul mondo fantasy, spaziando dai libri ai videogiochi. Chi l'avrebbe mai detto? A volte pensi di conoscere una persona o chissà quale idea ti fai... Le bontà della cucina spagnola ed un buon vino autoctono, unite ad una piacevole conversazione "fantaletteraria": <strong>cosa chiedere di più?</strong> </em></span> </div></div>Silvio Porrinihttp://www.blogger.com/profile/01747306500171630243noreply@blogger.com0