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lunedì 28 maggio 2012

Frammenti #2


"...amare è un verbo, non un sostantivo. Non è una cosa stabilita una volta per tutte, ma si evolve, cresce, sale, scende, si inabissa, come i fiumi nascosti nel cuore della terra, che però non interrompono mai la loro corsa verso il mare."

Tratto da Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D'Avenia, pag. 237

lunedì 14 maggio 2012

Custodi del Portale (La Nuova Stirpe)



La giungla era silenziosa. In attesa. In ascolto. Muovendosi furtivamente gli agili Scinchi dalla cresta gialla stavano seguendo le tracce lasciate incautamente da quegli insulsi umani che cercavano di fuggire. Ma l’intricata foresta si stava dimostrando un ostacolo ben più grande del previsto, per quegli sprovveduti. Aumentarono l’andatura. Volevano assolutamente raggiungerli prima del calar del sole.

Un urlo, seguito da voci concitate ed il clangore metallico di armi che colpivano altro metallo, attirarono la sua attenzione. Sibilando e gorgogliando rallentò l’unità formata da esperti Scinchi armati di arco corto e frecce avvelenate, poi, quasi cinguettando, li esortò ad accelerare ulteriormente. Raggiunta una piccola radura notò con disappunto come i fuggiaschi umani avevano trovato una fine orrenda finendo stritolati e dilaniati da alcuni rovi carnivori nascosti nella bassa vegetazione. Alla tenue luce del sole, anche se sporchi di sangue e di brandelli di carne, luccicavano e risplendevano le piastre e i manufatti d’oro trafugati al tempio. Ma recuperarli era ardua impresa: bisognava evitare i tentacoli e le bocche affamate delle piante assassine. E il suo intuito gli diceva che c’era dell’altro. Indeciso sul da farsi non si accorse subito della bava che umidiccia e calda gli stava colando sul capo. La sua attenzione fu ridestata solo quando una poderosa zampata lo colpì alle spalle, tanto quanto bastò per farlo avanzare di qualche passo barcollando. Un paio di metri più avanti le liane si tesero pronte a stritolare e le bocche si aprirono in famelica attesa, sembrando sgargianti fiori tropicali dal delicato profumo che invitava ad annusarli. Il prode Scinco si voltò irritato, ma spalancò gli occhi per la sorpresa quando vide un grosso Sauro, un po’ più grande del normale, che lo sovrastava digrignando gli aguzzi denti. Non era la sua zona di competenza! La sua truppa di arcieri era già stata trucidata in malo modo, a mani nude: notò le posizioni scomposte assunte dai cadaveri stesi al suolo. Altri Sauri, di dimensioni più consone, se ne stavano silenziosi e guardinghi tutto intorno a loro. Il grosso Sauro, probabilmente un Veterano Sfregiato, indossava piastre dorate, bracciali, un pellicciotto di leopardo, un copricapo variopinto e, cosa che lo sorprese, impugnava un’ascia a due mani tanto grande che anche un Kroxigor avrebbe faticato a maneggiarla. Il colore della sua spessa pelle a scaglie, viola con riflessi rossastri, lo fecero riflettere un istante, ma la paura e la sorpresa lo paralizzavano impedendogli di pensare. Appoggiando una zampa all’elsa del pugnale che portava alla vita, il Sauro, col grosso muso e sbuffando dalle grandi narici, gli fece un gesto intimandogli d’avanzare verso la radura, dove la trappola mortale lo aspettava. Scorgendo un ghigno quasi divertito nel terribile sguardo del bestione, gli occhi dello Scinco si fecero sottili ed indagatori. Ecco un altro dettaglio: un occhio dello Sfregiato era protetto da un disco d’argento con incastonata una pietra verde. Più grosso del normale, un’arma gigantesca, un occhio solo, l’inconfondibile Marchio di Tepok… Impossibile! Rèzel! Il sanguinario! Voltandosi nuovamente verso la radura mise insieme il confuso puzzle che inizialmente gli era sembrato indecifrabile. Quelle liane, i rovi, i fiori. Non era quello il loro posto, alla luce del sole e nella vegetazione così bassa! E il corpo degli umani: ora gli sembravano fatti a pezzi in ben altro modo. Guardò di nuovo i Sauri. Alcuni avevano le mascelle e le armi insanguinate. Cominciò a capire. Incrociò nuovamente lo sguardo col suo boia. Impugnava già la sua grande ascia a due mani, con quale leggerezza e maestria, e stava per colpirlo quando si bloccò a mezz’aria, titubante e, incredibile per un Sauro, in preda di un’emozione, sia essa paura, nervosismo, eccitazione, non sapeva dire quale. Un’ombra lo ricopriva, ma non era quella di Rèzel. Si voltò e questa volta ebbe paura per davvero…

Un fantasma! Un Sauro fantasma! Un Sauro fantasma grande, grosso, cattivo! Un Sauro albino dagli occhi di ghiaccio, impenetrabili e terrificanti. Non era grosso quanto Rèzel ma incuteva timore ed emanava un’aura di energia immensa. L’aria si era fatta pesante e ci si muoveva faticosamente, come schiacciati da una mano invisibile. I sauri, indietreggiando, avevano tutti chinato il capo e abbassate le armi, in segno di sottomissione. Rèzel era titubante. Stavolta era impossibile sbagliarsi! Era il Signore della Guerra, il Prescelto dagli Dei, l’Innominabile: era Apocalisse! E dunque, costui che stava per giustiziarlo era davvero Rèzel, l’araldo del braccio armato degli Antichi.

Ciò che accadde poi, sarebbe divenuta leggenda. Apocalisse, sempre con lo sguardo perso in quello di Rèzel, posò una zampa sulla minuscola spalla del prode Scinco. Prese da dietro la schiena qualcosa che gli porse: una curiosa arma a due lame, entrambe a forma di falce. Ma fu solo quando i suoi occhi da blu ghiaccio divennero rosso fuoco che Rèzel ripose a sua volta la sua ascia e chinò il fetido muso grugnendo. Sommessamente, il Sauro albino bofonchiò qualcosa: ”Shark”. Da quel giorno quello sarebbe stato il nome del nuovo devotissimo servo del Prescelto dagli Dei…








Custodi del Portale (La Piana di Woodland)

 
 
Come tutti i Lizard, Lord Kai non provava sentimenti, eccetto l’istintiva aggressività e ferocia che contraddistingueva la sua specie. Tra tutti i possibili futuri contemplati, ciò che era successo nella valle di Woodland non era stato di gradimento del potente Slann. Secondo Ràshid, l’attendente Sacerdote Scinco inviato sul campo di battaglia, il Prescelto dagli Dei aveva manifestato il suo potere originando un concatenarsi di eventi indesiderati. Era prevista una disfatta totale, ma la vittoria schiacciante sui prodi Cavalieri del Graal e la lunga resistenza contro l’Impero e un’armata di Non Morti, prima di soccombere, aveva destato molte perplessità. L’astuzia e la velocità di Shark, l’eroe indiscusso tra gli Scinchi guerrieri, non poteva competere con la forza di Rèzel, figuriamoci col Portatore del Marchio Benedetto. I campioni delle truppe di Sauri erano ispirati dal Signore della Guerra, quindi inaffidabili. L’Anziano Nakai era ancora in coma dopo il titanico scontro con un enorme Rattogre del Clan Pestilens. La soluzione risiedeva nelle sperdute giungle nei pressi delle Terre Proibite. Nella città di Sirviax stavano nascendo guerrieri che manifestavano i primi sintomi dell’esposizione nefasta al miasma energetico del Caos. Presto l’Unico Custode del Portale avrebbe avuto un nuovo potente servo, devoto e inarrestabile…

martedì 8 maggio 2012

Custodi del Portale (Genesi)


Il collasso energetico del Portale Dimensionale del Polo Settentrionale fu l’inizio della fine: l’imperscrutabile disegno degli Antichi era rimasto incompiuto e peggio ancora il Caos, in tutte le sue forme, aveva fatto la sua comparsa. I prediletti dei misteriosi e dimenticati viaggiatori dello spazio, i potentissimi Maghi Sacerdoti Slann, incuranti del destino delle altre razze protette dai loro signori, intrapresero l’unica via loro logica e possibile: perseguire il Grande Disegno.

Per custodire e difendere i Portali Dimensionali erano stati creati gli Slann di quarta generazione. Il giorno della tragedia molti di essi perirono, altri furono decimati nelle sanguinose e cruenti battaglie con le implacabili orde demoniache. Centinaia di millenni più tardi, quando nani, elfi ed umani ancora non erano all’apice del loro sviluppo, il Disegno Originale era ancora l’unico obbiettivo. Purtroppo, delle piastre rimaste in loro possesso, poche erano decifrabili e comprensibili, ed ogni interpretazione dei testi dei maestri scomparsi era troppo soggettiva, nonostante la collaborazione a livello telepatico dei più potenti Slann ancora in vita. Tra questi, Lord Kai (dimenticato/perduto nel linguaggio sauriano) nonostante la giovane età (era di quinta generazione) dimostrò una particolare aggressività e attitudine al combattimento, nonché un’ineguagliabile dimestichezza nelle arti magiche. Quando il Venerabile Lord Kroak col suo terrificante potere sconvolse l’intero pianeta , separando le Terre Meridionali dal resto di Lustria, fu proprio grazie all’armata di Lord Kai che l’esodo degli Uomini Lucertola dalle Terre Settentrionali ebbe successo.

Autoproclamatosi l’Unico Custode del Portale, il feroce Slann iniziò un’eterna lotta contro le forze del male, interpretando come una benedizione degli Antichi la nascita tra i suoi Sauri di un albino, evento raro di quei tempi. Quest’ultimo, quando il suo comandante non scendeva personalmente in battaglia, era l’indiscusso generale: dotato di una forza devastante e di una sagacia tattico-militare sconosciuta ai Sauri si era preso l’appellativo di Signore della Guerra, e in tutta la popolazione era conosciuto come “Apocalisse, il Prescelto dagli Dei”. Col suo fido braccio destro, il potentissimo Rèzel, l’unico Sauro in grado di impugnare un’arma a due mani con la disinvoltura di un Kroxigor, riuscì nell’impresa di abbattere un gigantesco demone cornuto. Il suo cranio, dopo gli appropriati trattamenti rituali, fu donato a Lord Kai che da allora, come Lord Mazdamundi, crede nella profezia di Querchi (probabilmente un Antico) divinità poco conosciuta ai comuni Lizard. La profezia recita: ”Favorito sarà colui che cavalca la bestia cornuta”.

Ma tra alcuni Maghi Sacerdoti Slann, Lord Kai non è ben visto: la sua costante presenza nelle Terre Maledette, le terre dimenticate dagli Dei, suscita qualche perplessità. La sua esposizione continua e massiccia alle energie malefiche del lato oscuro potrebbero averne alterato spirito e corpo. Una prova sarebbe il suo indiscriminato e discutibile uso di magie carpite volontariamente dalle Sfere Proibite. D’altronde è l’unico in possesso della misteriosa piastra del Guardiano, mai interpretata e unica nel suo genere. Che abbia davvero il favore degli Dei?