Lungi da me l'idea di fare la recensione di un libro, non è il mio mestiere; non penso di esserne in grado, però, per la prima volta da un po' di tempo a questa parte, credo di aver letto qualcosa che mi ha dato l'ennesima spinta per il tanto ricercato balzo al livello successivo. In che cosa?! Semplicemente... in tutto! E intendo proprio tutto, non scherzo. No, non ho trovato la mia nuova Bibbia, e non penso neanche che "La Somma dei Giorni" sia il più bel libro che abbia mai letto o che Isabel Allende abbia scritto. Credo solo che per combinazione, la sua lettura sia avvenuta nel momento più indicato. Molti di voi sapranno già che diventerò papà (NON STO PIù NELLA PELLE!). Ormai manca poco (insomma, si tratta di quattro mesi ancora). E' un particolare momento di dubbi, paure, sorprese, tanta gioia, spaventi, condivisioni, riflessioni, attesa, speranza. E in questo libro, che addirittura all'inizio stavo per piantar lì, ma che poi ho divorato in tre giorni, ho avuto modo di scavare dentro di me, di aprire la mia scatola cranica e guardarci un po' dentro con rinnovato interesse. Durante la lettura, a volte mi sono commosso, indignato, sorpreso, mi son trovato d'accordo o perplesso. Mi sono reso conto di come l'affanno di tutti i giorni, il dover sempre dimostrare qualcosa a se stessi e agli altri, il voler arrivare chissà dove, tutto questo mi stava un po' schiacciando. Sono sempre stato molto introverso e taciturno, un po' "orso", atteggiamento che poi è migliorato grazie all'esperienza militare e all'incontro con la ragazza che poi è diventata mia moglie. Dico questo per farvi capire quanto in questo momento mi stia esponendo, cercando di far capire come una svolta, ad un certo punto, sia quasi obbligatoria. Non smetterò mai di sognare, probabilmente soffro anch'io come tanti (spero proprio che siano tanti) della sindrome da Peter Pan, e concludo, sperando di non avervi annoiato con queste mie disserzioni, con una frase che mi piace molto e ultimamente ogni tanto mi gira per la testa: "Non si smette di giocare perchè si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perchè si smette di giocare..." e alla fine, aggiungo io, la vita è il gioco meglio riuscito.
Quando arrivi, piccolo mio? :)