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martedì 10 luglio 2012

L'Autore di Ricordi - Capitolo Primo


Anche quel viaggio sarebbe terminato. A forza di leggere e ascoltare musica. al costo di concludere il libro che da più di un mese pareva dimenticato sulla scrivania del suo studio. Oppure costringendosi a riascoltare ciclicamente i medesimi pezzi con l'accortezza ottusa di saltare sempre quelli che al primo ascolto non sembravano dare emozioni.
Il viaggio, come i pochi precedenti, e come quelli di quando era ragazzo, si sarebbe concluso senza drammi, e con una naturale stanchezza che era necessaria sopportare ogni volta, insieme ad un sospeso senso di tristezza e paura. Ma Mario queste sensazioni se le portava appresso, in ogni posto, come fardello nell'anima, ma stavolta anche come malinconica ombra negli occhi. Questo peso sembrava subirlo più fortemente di sempre perchè diretto nei luoghi del suo passato.
Adesso lo separava da quei posti nè semplicemente il tanto tempo trascorso lontano dal suo paese d'origine, nè soltanto la sua nuova vita ormai già più vecchia, di quasi dodici anni, dall'ultima volta che vi aveva messo piede. Lo separava il suo nuovo modo di essere che per lui era inconciliabile con quello che egli stesso era stato e che gli pareva irrecuperabile, perso per sempre.
Per questo aveva paura d'incontrarsi nel rivedere gli altri e ne soffriva perchè immaginava di non poter provare i medesimi sentimenti di allora, di non riuscire ad avere la capacità di emozionarsi per cose semplici, come gli succedeva normalmente non più di dodici anni prima.
Il Mario di oggi aveva perso la linfa dei sogni, la tenerezza del cuore, la meravigliosa felicità di riempirsi di sole. Adesso preferiva il silenzio, la sera che inghiotte i suoni e le luci, che acceca i sorrisi, il formalismo del dare del "lei".
Era cambiato notevolmente, e soprattutto negli ultimi tempi, volgendo il suo carattere, comunque da sempre incline all'introspezione, ad uno stato di apparente apatia, assumendo un aspetto distrattoe assorto in chissà quali elucubrazioni interiori. Gli sembrò sconosciuto anche il vecchio libro di poesie che aveva nascosto nella sua prima borsa in pelle e che aveva ricevuto in regalo dai suoi amici, per il suo arrivederci, in un piovoso e stanco venerdì di marzo...

1 commento:

Silvio Porrini ha detto...

Primo capitolo che non è postato completo. giusto per invogliarvi a leggere il libro ;)