Avete presente quando aspettate tanto una cosa con una certa trepidazione e quando arriva, PUFF, non sapete come prenderla, cosa dire e cosa pensare? Nel primo weekend di Maggio sarebbe scaduto il tempo ultimo per sapere se Il Grande Fuoco avrebbe suscitato l'interesse di alcuni addetti al lavoro che in questo periodo stanno bersagliando di pubblicità reti ben note al pubblico. Vi risparmio la solita manfrina relativa al libro, se volete farvi del male e vedere ancora una volta cosa ne penso rileggetevi i vecchi post inerenti; ci tengo a precisare che c'era una certa sorta di sommessa curiosità per vedere cosa se ne poteva ricavare. Insomma, per farla breve, ieri stavo tranquillamente spadellando per il pranzo (non ve l'ho mai detto? Adoro mettermi ai fornelli!) quando arriva mia moglie con la posta. Tra le varie bollette e i tantissimi depliant di supermarket vari, un misterioso plico piuttosto voluminoso faceva bella mostra di sè, catturando tutta la nostra attenzione (mia, di mia moglie, e del solito gnometto scontroso). Dall'intestazione ho capito subito di cosa si trattava, o almeno credevo, ma fino all'ultimo ho cercato di vincere la tentazione di sbranarne il contenuto. Ci ha provato la mia fida donzella, a cui poi ho strappato la busta dopo un'estrema lotta! Ebbene... C'era dentro della pubblicità: ok. C'era un bel dvd, che tra l'altro devo ancora guardare: ok. Dulcis in fondo... C'è un contratto (tempo al presente volutamente imposto)... UN CONTRATTO! In duplice copia, in tre pagine, con tante di quelle clausole che uno si potrebbe anche aspettare ma alla fine dice "ma che cavolo?!" Naturalmente ci son stati attimi di panico collettivo, ma il tutto si è risolto con un perplesso atteggiamento di tutto il trio (mio, di mia moglie e dello gnometto inpertinente). Perchè? Perchè al solito come ho già avuto modo di verificare ogni casa editrice agisce alla propria maniera, e SEMPRE innanzitutto nei propri interessi. Mi si dice che "l'opera che ho inviato in esame ha ben impressionato, di qui la convinzione che il mio lavoro sia pronto ad entrare nel loro progetto di pubblicazione e lancio di nuovi autori". Bene! Peccato che mi si chieda di contribuire con una somma economica relativamente non indifferente. Non sono i primi a fare una simile proposta, così come non saranno neanche gli ultimi, ma da una casa editrice così grossa mi aspettavo ben altro comportamento. E la mia delusione, più che altro riguarda la solita domanda che inevitabilmente uno si pone: ma il libro l'hanno letto o semplicemente cercano di irretire la gente con false promesse? E non mi si venga a dire che in passato alcuni grandi scrittori si autofinanziarono le loro prime opere! Non sto dicendo che la cosa sia giusta o meno, ma semplicemente si chiede maggior correttezza. E comunque, se la cifra fosse stata un'altra, forse avrei pure accettato, PRRRRRR (pernacchia!)
Il mio primo romanzo! (disponibile online, in tre versioni, oppure in biblioteca)
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STO LEGGENDO
"Noi non insegnamo la storia. Noi ricreiamo l'esperienza. Noi seguiamo la catena di conseguenze, le tracce della bestia nella sua foresta. Guarda dietro alle nostre parole e vedrai l'ampia distesa del comportamento sociale che nessuno storico ha mai toccato." Bene Gesserit, Panoplia Propheticus
"Le leggi della storia sono assolute come quelle della fisica, e se in essa le probabilità di errore sono maggiori, è solo perchè la storia ha a che fare con gli esseri umani che sono assai meno numerosi degli atomi, ed è per questa ragione che le variazioni individuali hanno un maggior valore." da "Fondazione e Impero" di Isaac Asimov
"Un tempo credevamo in un dio invisibile; ora riponiamo la nostra fede in flussi di elettroni che scorrono in spazi troppo piccoli per essere visti. Di nuovo, la nostra intelligenza è affidata all'impercettibile, come se esistesse una qualche esigenza fondamentale, nell'umanità, che richiede la presenza dell'inesplicabile al centro della nostra vita, che richiede che il nostro destino sia plasmato da forze impalpabili. Forse abbiamo bisogno di luoghi dove non arrivano strade." da "Ricambi" di M.M. Smith
"I buddhisti dicono che la vita è un fiume, che navighiamo su una zattera verso il destino finale. Il fiume ha la sua corrente, velocità, scogli, mulinelli e altri ostacoli che non possiamo controllare, ma abbiamo un remo per governare l'imbarcazione sull'acqua. Dalla nostra abilità dipende la qualità del viaggio, ma il corso non può essere cambiato, perchè il fiume sfocia sempre nella morte. A volte non c'è altra scelta che abbandonarsi alla corrente..."
da "La Somma dei Giorni" di Isabel Allende
In questo secondo, l'uomo, che Dio aveva creato a propria immagine e somiglianza, aveva compiuto, con l'aiuto della scienza, il primo tentativo per eliminare se stesso. Il tentativo era riuscito.
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