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venerdì 7 maggio 2010

Racconti dal passato

Ho recentemente notato come nei giorni di pioggia io venga colto, in modo totalmente casuale, tanto da totale apatia quanto da improvvisi raptus di compulsiva frenesia. Quindi, se sentite gocciolare ritmicamente e un po' noiosamente sui davanzali della finestra, sempre che vi interessi, tenete presente che c'è un folle che: o è lì tranquillo che sta leggendo l'ennesimo libro tutto d'un fiato come se il mondo intero non esistesse, o è in trans da ripulisti da "acquazzone" (la pioggia lava, purifica...). Il che si tramuta nella ricerca per la casa di tutto ciò che è rimasto nel dimenticatoio, forse da buttare definitivamente, visto che non era stato fatto la volta precedente, o forse da riscoprire, per poi magari ridecidere di buttarlo in un secondo momento! Vabbò, fatto sta che in questi giorni ho ritrovato alcune mie vecchie opere (ma vecchie vecchie). Già allora avevo una certa fantasia, e devo ammettere con piacere che rileggerli mi ha lasciato un certo non so che nell'animo: non esagero. A quei mini racconti erano legate tante emozioni e tante sensazioni che tuttora sono ben salde nella mia memoria. Incredibile come uno magari non ricordi dove ha appena lasciato il portafogli e lo cerchi disperato per tutta casa, mentre certe immagini rimangono lì, INDELEBILI, SCOLPITE E INCANCELLABILI! Piacevoli o meno che siano, per questo purtroppo non c'è logica o regola che tenga. Naturalmente ve li proporrò, e chissà se qualcuno ricorderà di averli letti... e se riproverà le stesse emozioni...

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