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mercoledì 28 settembre 2011

L'Autore di Ricordi

La Trama
Il giovane Mario torna dopo ben 12 anni nel paese natale da dove era partito pieno di sogni e speranze ma anche con tanti dubbi e tante incertezze, lasciando gli amici e gli affetti più cari, ma soprattutto lei: Sandra. E tornando, con la scusa di dover sistemare degli affari di famiglia rimasti in sospeso, non potrà fare a meno di rivivere le emozioni di un tempo con lo stesso trasporto trascinando anche il lettore nella sua ossessione per un sentimento che egli stesso finirà col considerare un'ossessione. "Quando ero un ragazzino sognavo, speravo, immaginavo una donna poesia, una donna per cui scriverle fosse descriverla, rappresentarle le mie emozioni, offrirledei fiori di versi. Adesso da adulto vivo nel suo delicato e sofferente, dolce e doloroso ricordo. Nel tempo trascorso tra queste mie due epoche, nella vita vissuta tra queste mie diverse età, si è verificato l'incredibile, l'improbabile, il miracoloso evento d'averla incontrata".

Cosa ne penso?
Ho letto il libro in poche ore, tanto mi sono lasciato coinvolgere e travolgere dalla girandola di emozioni che traspare dalle pagine, anche se in sottofondo prevale una struggente malinconia che dà assuefazione. Il libro scorre e si lascia leggere, ma quella sensazione di tristezza perenne velata dal sentimento d'amore che verrà rivelato solo nel finale, lascia dietro di sè una scia indelebile che ti rimane addosso, come verniciata, anche dopo qualche giorno. Raramente scelgo di leggere libri di questo genere, ma la curiosità era tanta. E ancora una volta penso sia stata una scelta azzeccata, perchè avere avuto la possibilità di avere tra le mani questo condensato di sentimenti poeticamente espressi, la considero una vera e propria fortuna. E naturalmente concludo consigliandone la lettura, soprattutto se avete un po' di tempo per soffermarvi a centellinare e soppesare ogni singola parola come fosse un buon vino, tutto da gustare e sorseggiare.

Per saperne di più
A breve vi proporrò l'intervista all'autore del libro, Santolo Tagliatela Scafati, nella rubrica Quattro chiacchere con..., mentre nella sezione Romanzi da leggere ne avrete un piccolo assaggio.  


martedì 27 settembre 2011

Andavo a 101 all'ora...


Settembre se ne sta per andare: un altro mese, un'ultima settimana, ancora tanto sole e giornate piacevoli. Non si sa cosa mettersi alla mattina, nel senso che se ci si copre troppo alla fine si sentirà il bisogno di svestirsi un po' o viceversa, a seconda che siate dei tipi freddolosi o meno (le nonne consigliano di vestirsi a "cipolla"!). Per quanto mi riguarda sono una fornace, quindi se dò retta a mia moglie e mi copro al minimo venticello così da non prendermi un raffreddore, beh, dopo qualche ora sembro uno che sta facendo la sauna! Vabbò, per fortuna ora sono qui al fresco, davanti al balcone a godermi questa notte stellata e, scongiurato il pericolo dei frammenti vaganti del satellite (per chi ha già letto Il Grande Fuoco, notate qualche coincidenza?) ebbene, a scaldarmi è solo il notebook con la sua ventola che gira a uffata. Mi prendo una pausa dall'ennesima revisione di un capitolo del nuovo libro e mi decido a scrivere questo post, cosa che avrei dovuto e voluto fare quasi un mese fa, ma si sono accavallati talmente tanti impegni che mi hanno fatto dilungare i tempi. La nota positiva è l'aver raggiunto e superato un traguardo che in realtà non mi ero neanche prefissato. Mi spiego meglio. Con il mio primo romanzo volevo solo far conoscere il mio modo di scrivere e leggendo i miei post più vecchi con etichetta Scribo Ergo Sum ormai vi sarete fatti un'idea di tutto il percorso/calvario fatto. Immaginate come mi debba sentire nel ritrovarmi ora con l'aver venduto la 101° copia! Devo aggiungere altro? Grazie a tutti!  

domenica 25 settembre 2011

Quattro chiacchere con... Eldies


Finalmente, anche se con molto ritardo, e me ne scuso, riesco a pubblicare l'intervista che il gentilissimo Eldies mi ha concesso. Alcuni di voi ormai conosceranno l'autore de Le Porte Senza Meta, per aver già visitato il suo sito che ricordo essere www.eldieswriter.com, oppure per aver letto della sua opera nel post dedicato alle promozioni letterarie, Romanzi da scoprire. Ma diamoci da fare, eccovi l'attesa intervista che inaugura la rubrica Quattro chiacchere con...

1) Tanto per cominciare, dandoci amichevolmente del tu, perchè hai scelto uno pseudonimo, Eldies, anziché il tuo vero nome?

E' sicuramente una scelta poco usuale per uno scrittore, specie se esordiente, ma l'ho fatta in base all'idea che si debba conoscere più le mie opere che non il nome sulla copertina. In verità sono una persona molto riservata e che ama la privacy, e preferisco spendere il mio tempo a scrivere e a promuovere la mia opera che non il mio nome. Un grande nome non rende grande un'opera mediocre ma una grande opera porta lustro anche al nome del suo creatore.

2) Com'é nata la tua passione per la scrittura?

La passione per la scrittura è nata da quella per la lettura, ome per la maggior parte degli scrittori. Dopo molti anni a leggere le opere degli altri ti cresce dentro il desiderio di cimentarti con quest'arte, di scrivere il romanzo che "vorresti leggere" e che non hai ancora trovato. Io ho cominciato diversi anni fa ma è solo da tre anni, quando ho iniziato a scrivere Le Porte Senza Meta, che lo faccio con una certa serietà e rigore. Sembra facile prima di iniziare ma dopo le prime pagine si entra nella fase della disillusione, in cui emergono le vere difficoltà dell'impresa e molti mollano. Se però si riesce a superare questo stadio, a perseverare, ecco che si puà portare a compimento la storia. Potrebbe essere un lavoro mediocre, scritto male e pieno di errori, ma lo abbiamo finito ed è un punto di partenza. Imparare a migliorare sono abilità non precluse a nessuno.

3) Il trailer col quale hai pubblicizzato il tuo romanzo mi ha molto colpito. Cosa ti ha portato a decidere di dare la possibilità a chiunque di poterlo leggere scaricandolo completamente gratis?

Cercavo un modo innovativo per far conoscere il mio romanzo e sono dell'idea che un esordiente, prima di chiedere soldi ai lettori, debba mettersi in gioco e dimostrare le sue qualità. Il mio romanzo possiede i limiti di un'opera prima e se venisse pibblicato necessita sicuramente di un editing professionale, ma la maggior parte di coloro che l'hanno letto hanno compreso i miei intenti e lo hanno apprezzato comunque.Uno dei complimenti che più mi hanno inorgoglito è che la mia opera, come il mio stile, è un diamante grezzo che ha tutte le carte in regola per diventare una splendida gemma. Per quanto riguarda il booktrailer, fa parte dell'idea iniziale di innovare il sistema promozionale di un romanzo. Non sono il primo che ha percorso questa strada ma, a detta di tutti, ho realizzato un video accattivante e che incuriosisce anche chi non ha nella Fantascienza il suo genere preferito. Ringrazio i miei trascorsi lavorativi nell'editoria elettronica.

4) Da quanto vedo nel tuo sito la scelta è stata azzeccata e sta avendo un ottimo riscontro. Consiglieresti questo metodo di promo-pubblicazione?

Oggigiorno avere uno spazio webè praticamente indispensabile per un autore. I lettori vogliono interagire, vogliono criticare e apprezzare pubblicamente. Forse è quella mania di protagonismo che sta alla base del successo di Facebook ma io preferisco pensare che la gente desideri un contatto più diretto con gli autori, un contatto che spesso manca. Io per esempio dedico molto tempo alle pubbliche relazioni e rispondo a tutti quelli che mi scrivono, anche solo per ringraziare. A ciò si aggiunge che la promozione tramite la rete ha un costo pari a zero, che per un autore esordiente non è di poco conto, e se fatta in modo ponderato ed educato può portare grandi risultati.

5) Ed entrando nello specifico, per quanto riguarda l'atteggiamento dell'editoria italiana nei confronti della Fantascienza, cosa pensi?

La Fantascienza e il Fantasy sono dei generi di nicchia. La passione per queste letture deve venire da molto lontano, spesso dall'adolescenza, e l'editoria italiana non vi presta particolare attenzione, salvo poi sfruttare l'onda di interesse scatenata da certe produzioni cinematografiche. Dopo la realizzazione dei film, Il Signore degli Anelli e molte altre saghe fantastiche sono state ristampate in parecchie dizioni diverse. Ora siamo negli anni delle letture gotiche di genere vampiresco, sulla scia del successo della saga di Twilight. Le mode cambiano tanto al cinema quanto nella letteratura. L'editoria si limita a dare una risposta ai desideri dei lettori. Ci sono ovviamente delle case editrici specializzate in questi generi che fungono da punto di riferimento per gli appassionati, ma sono poche e non sempre offrono letture di "grande consumo", ovvero ad un prezzo adeguato alle richieste del mercato.

6) Ma sinceramente, Le Porte Senza Meta è davvero classificabile SOLO come un romanzo di fantascienza?

Le Porte Senza Meta è un romanzo di Fantascienza in quanto presenta molti elementi classici del genere, come lo scenario futuro, le tecnologie sconosciute e le forme di vita aliene. Nel proseguo della storia però, compariranno caratteri associabili anche al romanzo storico e al Fantasy. A questo proposito mi piace ricordare una frase presente nel film Thor (2011), nel quale il protagonista spiega alla scienziata che lo ha trovato che Magia e Scienza sono spesso la stessa cosa. Anche in ciò che scrivo credo che il confine sia molto sottile.

7) Leggendolo, il libro scivola via che è un piacere. Mi viene da chiederti: c'è stato qualche intoppo nella sua stesura, qualche momento in cui hai avuto il classico "blocco dello scrittore" o avevi tutto ben chiaro fin dall'inizio?

Prima di scriverle, le mie storie mi piace viverle nella mia mente, come sogni ad occhi aperti in cui io sono il protagonista o l'osservatore privilegiato. Per questo motivo quando scrivo so già a grandi linee come si svolgono le vicende dei miei personaggi. Ci sono momenti, tuttavia, in cui ci si ferma a riflettere, a riconsiderare una situazione, ad approfondire una ricerca storica (e io ne ho fatta molta). I "blocchi dello scrittore" esistono ma io credo che per ogni autore abbiano un significato e uno scopo diverso. Sebbene la maggior parte delle opere abbia bisogno dell'editing prima della pubblicazione definitiva, un autore dovrebbe comunque avere ben chiari i limiti entro i quali sia modificabile la storia, per non rischiare di snaturare l'intero romanzo. L'occhio esterno dovrebbe servire a mettere in luce quei difetti che l'autore non riesce a vedere, neppure dopo una decina di riletture, e non a cambiare la storia.

8) In quanto tempo l'hai scritto?

Ho iniziato a scrivere il romanzo circa tre anni fa, nei ritagli di tempo libero, fermandomi soltanto per periodi di intensi impegni di lavoro o per approfondire le mie ricerche, appunto. Il soggetto arriva però da ben più lontano nel tempo. Tra il primo e il secondo anno di università mi trovavo in viaggio studio a Oxford, in Inghilterra, per migliorare un po' il mio inglese. Una domenica mi sono recato con i miei compagni di corso in un grande parco di divertimenti in cui c'era una giostra, delle montagne russe per la precisione, inserita in uno scenario post apocalittico che richiamava una dominazione aliena. Ne sono rimasto talmente colpito che negli anni, nonostante il mio primo amore letterario fosse il genere Fantasy, ho continuato a sviluppare la trma di una storia incentrata su quel soggetto. Il coinvolgimento del mito di Atlantide, invece, è stato quasi un automatismo. Tutte le mie linee narrative e temporali mi portavano sempre e comunque in quella direzione.

9) A quando il seguito e soprattutto, hai qualche altro progetto in mente? Altre attività?

Con il seguito sono a buon punto e l'idea iniziale era di pubblicarlo verso la fine di Gennaio 2012. Tuttavia, su pressione di molti lettori che hanno apprezzato il romanzo ma non gradiscono molto il formato digitale, mi sono messo ufficialmente in cerca di un editore, quindi questo programma potrebbe saltare. Spero di poter dare notizie in merito quanto prima. Per ora la mia unica altra attività è il mio coinvolgimento con il portale tematico Talento nella storia (http://www.talentonellastoria.com/), per il quale curo una rubrica sul connubio tra Storia e Cinema.

10) Prima di salutarci, c'è un libro che ti sentiresti di consigliare considerandolo IMMANCABILE e assolutamente da leggere?

E' difficile per me, se non impossibile, consigliare un libro in particolare, proprio per la diversità dei gusti che caratterizzano i lettori. Posso però suggerire un tipo di scelta che ogni lettore, in base al genere preferito, dovrebbe fare. Che si sia amanti del Fantasy, della Fantascienza, del Giallo o del Romanzo d'Avventura sullo scaffale non dovrebbero mai mancare le opere dei pionieri, ovvero di quegli autori che hanno creato e raffinato i vari generi. Robert Howard, Tolkien, Agatha Christie, Jules Verne, Bram Stoker e molti altri sono i maestri che andrebbero sempre letti, anche per il piacere di un confronto con gli autori contemporanei. Io per esempio ho letto e possiedo operde di quasi tutti loro ma quello di cui non avrei mai potuto fare a meno è Emilio Salgari, i cui volumi hanno il posto d'onore nella mia libreria.

Bene, concludo ringraziando ancora Eldies per la disponibilità e lo saluto augurandogli tanta fortuna, se lo merita. E sperando che leggere l'intervista a questo nuovo autore esordiente vi abbia interessato, beh... leggete anche quelle future! ;)  

IMPORTANTE: Il romanzo è interamente disponibile come download gratuito sul sito dell'autore http://www.eldieswriter.com/

giovedì 8 settembre 2011

Martelli, scudi e ora una lanterna... verde


“Nel giorno più splendente, nella notte più profonda,
nessun malvagio sfugga alla mia ronda.
Colui che nel male si perde,
si guardi dal mio potere,
la luce di Lanterna Verde!”
(il giuramento di una Lanterna Verde)

Come adoro i supereroi! Non tutti, si capisce, e qualcuno più di altri. Per Lanterna Verde, in particolare, nutro un rapporto di amore-odio che si placa solo quando, allontanandoci un po' dal nostro pianeta, si parla più che altro dei valorosi guerrieri del gruppo delle Lanterne Verdi. Per chi non lo sapesse o conoscesse poco questo eroe dai colori "ecologisti", l'umano Hal Jordan ne entra a far parte con una casualità disarmante (perchè non io?!). E il mitico gruppo raccoglie tutti i migliori combattenti dell'universo, pronti a fronteggiare la più grande delle minacce, la paura allo stato puro! Sinceramente, non so quanto questo film verrà apprezzato nelle sale. Ok, gli effetti speciali ci sono, ma la storia proposta... Un giorno vedremo in azione i Manhunters? 

Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

Scoprire che un film cult come Blade Runner verrà riproposto mi ha fatto fare un vero e proprio salto dalla sedia. L'idea ha del profano e nello stesso tempo è sicuramente elettrizzante. Un film del genere, con gli effetti speciali del giorno d'oggi, potrebbe dare tantissimo in termini di speccolarità, ma per quanto riguarda le emozioni che solo certi attori hanno saputo darci? E il dilemma intellettuale che offrono i replicanti e il mondo immaginato dal "profeta"? Qui la vedo molto dura! E un'alttra buona notizia è che in proposito è stato interpellato anche il buon Ridley, colui che ha diretto il film originale. Cè da chiedersi se le aspettative saranno soddisfatte, ma come per altre operazioni simili, cosa ci attenderà? Sarà veramente un remake oppure un sequal, un preludio o qualcosa a sé stante? E rispecchierà più fedelmente il libro di Dick? Quanti interrogativi. E che lunga attesa, visto che solo nei prossimi mesi se ne saprà di più! Vedremo. Intanto, io "continuo a vedere cose"...